Secondo l'attore, ebreo praticante, la premier in pectore ''è donna sensibile, che ha sofferto e non è antisemita''
Le parole di Giorgia Meloni, scritte in occasione dell’anniversario del rastrellamento degli ebrei romani dal ghetto, avvenuto il 16 ottobre del 1943 ''per mano della furia nazifascista'', ha scritto ieri la Meloni in una nota, ''sono state importantissime perché rispecchiano esattamente l’anima di Giorgia che è una persona sensibile e che ha sofferto''. Così Luca Barbareschi all’Adnkronos. L'attore, regista e produttore cinematografico, che si definisce ebreo praticante, dice di conoscere bene la premier in pectore: ''E' una donna sensibile e non è antisemita - sottolinea Barbareschi - la stimo infinitamente, so che quello che ha scritto lo ha fatto col cuore. E' più lontana lei dal Fascismo di quanto lo sia la sinistra dal Comunismo'', conclude.
(di Alisa Toaff)