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Festa Roma: Luca Ferrari torna con 'Showbiz', il lato B de La Grande Bellezza

20 ottobre 2015 | 18.26
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Massimo Marino in una scena di 'Showbiz'
Massimo Marino in una scena di 'Showbiz'

(AdnKronos/Cinematografo.it) - “Beeella fratè!”. E’ difficile che al di fuori del Raccordo Anulare qualcuno sappia chi è Massimo Marino. Era addirittura impossibile prima dell’avvento di Internet e YouTube. Animale notturno che ormai da 20 anni su vari emittenti locali (come ViviRoma TV, TeleAmbiente e Teledonna) manda in onda “il meglio” della movida dei locali capitolini, ultimamente prediligendo soprattutto i night club, intervistando le varie pornostar che ne animano le serate.

Ancor più improbabile, crediamo, che in molti sappiano chi sia Riccardo Modesti, a suo tempo conduttore de “I protagonisti della notte” (sempre su emittenti private locali), da ben 28 anni patron di “Miss Intimo”, unico concorso di bellezza che – a suo dire – porta in passerella “solo belle ragazze”. In molti, invece, si ricorderanno di Shultz (che deve il suo soprannome alla lozione per schiarire i capelli…), il celebre fonico/microfonista del Maurizio Costanzo Show, poi impiegato in molte altre trasmissioni, “dalla De Filippi, otto edizioni de La Corrida con Gerry Scotti, Forum con Rita Dalla Chiesa”, come ama ricordare lui stesso, ancora oggi “godendo” di quei piccoli privilegi che la notorietà e le riviste scandalistiche dell’epoca gli hanno regalato.

E poi c’è Stefano Natale, anche lui diventato a suo modo famoso grazie a Maurizio Costanzo, tra i primi a ospitarlo per raccontare come Carlo Verdone si fosse ispirato a lui per i personaggi di Leo e Mimmo presenti in 'Un sacco bello' e 'Bianco, rosso e Verdone': cresciuti nello stesso palazzo a Ponte Sisto, “Verdone ha poi fatto fortuna nel cinema e io sono rimasto lì”. Ora gira per pizzerie, bar, ristoranti, imitando se stesso, cioè i personaggi di Verdone: “Ma non sono io che imito Verdone. E’ Verdone che imita me”, dice. E nella sua vecchia casa continua a dipingere, ritratti di grandi attori hollywoodiani o paesaggi romani.

Paesaggi romani, quelli che ancora una volta Luca Ferrari – dopo il Laurentino 38 di 'Pezzi' – cerca di fotografare, inseguire, raccontare in 'Showbiz' (nella sezione Hidden City della Festa di Roma), stavolta pedinando una sorta di lato nascosto de 'La grande bellezza' sorrentiniana: “Il paragone nasce a posteriori, certo, però è vero che questo potrebbe essere il lato B di quel film”, spiega Ferrari, convinto ad imbarcarsi nel progetto da Valerio Mastandrea, produttore insieme a Simone Isola e Paolo Bogna per KimeraFilm: “Valerio mi ha buttato giù dal letto una mattina e mi ha detto di pensare di fare qualcosa su questo aspetto di Roma, su questo strascico anni ’80/’90 che caratterizza ancora l’esistenza di vari personaggi. Sono partito seguendo Shultz, che va sempre da Vanni (rinomato bar in zona Mazzini, a Roma, ndr). Qui ho incontrato Riccardo Modesti, e ho iniziato a seguire anche lui. E come una reazione di catena poi sono finito a seguire anche Stefano Natale e Massimo Marino, perché alla fine si incrociano spesso tutti e quattro”, dice ancora il fotografo/regista, che aggiunge: “La cosa che mi ha spinto a raccontarli è stata questa strana alchimia in loro, questo essere al tempo stesso surreali ma autentici, senza alcuna malizia. Siamo andati avanti così, senza alcun copione”.

Lo spartito è quello della vita notturna, di un certo tipo di vita notturna capitolina, una “dolce vita” alla pecorara se vogliamo, tra i night club di Via Veneto e le sfilate di “Miss Intimo”, a tu per tu con qualche spogliarellista o ospiti di improbabili karaoke, fino ai raduni di fan di Verdone in qualche ristorante dove, per tutta la sera, si parlerà solo attraverso le battute presenti nei film dell’attore/regista romano.

Il richiamo della notte, per questi quattro personaggi, è forse lo stesso di una bella donna che li fa sentire forse meno soli: “Proprio come i grandi artisti di una volta vado nei locali. Quelle due orette spensierate sono importanti per sentirsi vivi. Perché per uno che vuole dimenticare, non c’è un limite d’età”, dice il 74enne Shultz, sempre più accartocciato su se stesso, quasi in cerca di un passato che non tornerà mai più, l’unica cosa di cui parla, fatto di rapide incursioni in video e gesta da playboy sulle spiagge di Forte dei Marmi. Ora abita alla Magliana, ma di giorno si sposta in uno studiolo a Monteverde dove dipinge.

Modesti ha la sua stessa età, sono amici da trent’anni, ma è un chiacchierone che ama raccontare di sé, delle sue gesta da organizzatore e presentatore. Le serate le prepara dalla sua minuscola mansarda sulla Nomentana. La base di Massimo Marino – che oggi in tv fa (con i dovuti distinguo) quello che faceva un tempo lo stesso Modesti (e quando si incontrano a qualche evento non rinuncia a prenderlo in giro, “proveniente dal Paleolitico”…) – è invece un pianoterra a Largo Preneste, ma è operativo in ogni angolo di Roma: basta che ci sia un locale, e che oltre alla musica e ai drink ci sia qualche bella ragazza ad “esibirsi”.

Stefano Natale, infine, è imprigionato dalla messa in scena del suo personaggio fatta da Carlo Verdone. Un’ossessione, ormai, dalla quale forse non uscirà mai. Nemmeno andando a cercare, di notte, altri se stesso che imitano colui che, tempo fa, iniziò ad imitare lui. Diventando famoso. The Show(biz) Must Go On.

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