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Luca Salsi: "Germont? Un Verdi 'in carne e ossa'"

08 luglio 2021 | 16.39
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Luca Salsi (foto Marco Borrelli)
Luca Salsi (foto Marco Borrelli)

Frequentare Verdi, ammette, gli sarebbe piaciuto molto. "Lo avrei ascoltato parlare 24 ore al giorno" dice il baritono Luca Salsi, tra i protagonisti de 'La Traviata' che sabato sera torna all'Arena di Verona, sul podio Francesco Ivan Ciampa, direttore degli allestimenti scenici Michele Olcese. Salsi vestirà i panni di Giorgio Germont, il padre di Alfredo, un giovane che si innamora di Violetta Valéry, bella cortigiana parigina. “Germont l’ho cantato ovunque - spiega all’Adnkronos Salsi - dal Metropolitan al Maggio fiorentino, mi piace molto. E’ un personaggio sfaccettato ed è un po’ come se fosse Verdi in persona. Germont è un contadino molto intelligente e arricchito, per me è come se Verdi avesse scritto un’autobiografia”.

Germont si presenta in scena nel secondo atto, accusando Violetta di mandare in rovina il figlio Alfredo. Lei reagisce con dignità ma Germont la prega di lasciarlo perché il fidanzamento di sua figlia rischia di essere compromesso dallo scandalo della loro relazione, inammissibile per la morale borghese. “E' un personaggio odiato ma non è così cattivo - sottolinea Salsi - bisogna pensare alle circostanze dell’epoca, avere un figlio che vuole sposare una prostituta per un borghese arricchito come Germont è un’onta, lui vuole solo difendere la famiglia”.

Il palco di Verona non è nuovo per Salsi. "Lo frequento da dieci anni - spiega - è sempre un palco magico, che amo molto e sul quale torno sempre molto volentieri. C’è qualcosa di magico nell’aria, mi piace il profumo particolare di quel posto, mi dà delle sensazioni belle e positive”. Nato a San Secondo Parmense, classe ’75, Salsi è visceralmente verdiano: “Mi sarebbe piaciuto conoscerlo - sottolinea - lo avrei ascoltato 24 ore al giorno, amo tutte le sue composizioni e lo studio molto. Ogni volta che apro una sua partitura è un pozzo di emozioni. Lui scriveva per il teatro, partiva dal testo per scrivere la musica, dietro ogni partitura c’è un mondo, è uno studio costante e continuo, ogni volta che apro lo spartito trovo cose nuove”.

Come in ‘Macbeth’, ruolo che Salsi ha interpretato diverse volte e che tornerà a cantare il 7 dicembre prossimo, in occasione della Prima alla Scala. “E’ il mio ruolo preferito di Verdi, l’ho cantato 5 volte col maestro Muti - evidenzia Salsi - mi permette di esprimere tutto quello che penso che debba essere oggi il teatro, non solo uno show off della propria voce ma poter esprimere emozioni che arrivino al pubblico. Solo così riusciamo a emozionare chi ci ascolta e Macbeth dà questa possibilità. Fare la mia quarta Prima con Macbeth alla Scala è un’occasione unica, non è una cosa comune per un cantante italiano, sono molto felice”.

Dopo Verona Salsi sarà impegnato a Napoli nel ‘Trovatore’ con Anna Netrebko poi a Madrid con ‘Tosca’, e di nuovo a Verona per ‘Nabucco’, per approdare sulle scene di Monaco di Baviera, Vienna, New York e Londra. “Ho impegni fino al marzo 2025” afferma Salsi, che in futuro, sogna di interpretare Stankar nello 'Stiffelio' verdiano e il 'Cristoforo Colombo' di Alberto Franchetti. “Qualche teatro mi sta accontentando - confessa - e stiamo pianificando 'Stiffelio'. Per un baritono anche Cristoforo Colombo è un ruolo unico e spero si faccia presto”.

Nel post pandemia una delle scommesse sarà portare più giovani a teatro. “Il modo migliore per attirare oggi i giovani credo sia cercare di essere il più credibili possibili in scena - osserva Salsi - in modo che vengano e si emozionino. L’opera non è solo cantare con voce grande ma provare e far provare emozioni in un luogo magico, come è il teatro. Invito tutti i ragazzi a provare: venite a teatro”. (di Federica Mochi)

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