La sua scomparsa è un grande dispiacere. Aveva l'ironia, l'umorismo, aveva quella filosofia particolarmente partenopea che gli ha permesso di girare film unici, portabandiera nel denunciare cose che andavano molto male, come "Le mani sulla città", "Salvatore Giuliano", "I magliari"
La scomparsa di Francesco Rosi è "un grande dispiacere, non solo perché se ne è andato un essere umano di quella portata, intelligente, sensibile, ma anche perché se ne è andato un grande regista. Con alcuni suoi film è stato un portabandiera nel denunciare cose che andavano molto male, penso a "Le mani sulla città", "Salvatore Giuliano", "I magliari"". A parlare così è l'attore e regista Luigi De Filippo, che di Rosi era "amico. Frequentavamo insieme il liceo Umberto I° a Napoli - racconta all'Adnkronos - Insomma ci conoscevamo e stimavamo da tanti anni. Ne sentirò la mancanza, ma non sarò il solo. Ha scritto pagine indimenticabili del cinema italiano".
Uomo "intelligente Francesco Rosi è stato un grande napoletano perché aveva l'ironia, l'umorismo, aveva quella filosofia particolarmente napoletana che gli ha permesso di girare film unici. Quando manca una grande intelligenza così, ne subisce la perdita tutta l'umanità, non solo l'Italia".