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M5S, Artini e Pinna a rischio cartellino rosso. Pizzarotti a Grillo: fermiamoci in tempo

27 novembre 2014 | 11.44
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Il popolo pentastellato della rete ha emesso la sentenza: i deputati Massimo Artini e Paola Pinna, accusati di non aver rendicontato le spese e restituito i soldi, sono fuori dal Movimento che sulla vicenda si è spaccato. Pinna attacca: è esecuzione sommaria. E mentre all'orizzonte ci sono altre espulsioni, una delegazione di 'ribelli', guidata da Artini, va da Grillo a Marina di Bibbona

Beppe Grillo  (Adnkronos) - {agenzia}
Beppe Grillo (Adnkronos) - {agenzia}

L''affaire' Pinna-Artini scuote il Movimento 5 Stelle, mentre, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti vicine alla Casaleggio associati, sono in arrivo nuove espulsioni in casa M5S. I due deputati, accusati di non aver rendicontato le spese e restituito i soldi sono fuori dal Movimento dopo la consultazione online avviata questa mattina dal blog di Beppe Grillo. Al voto hanno partecipato 27.818 iscritti certificati. I sì sono stati il 69,8%, pari a 19.436 voti, i no il 30,2%, pari a 8.382 voti. La squadra pantastellata a Montecitorio perde due elementi, passando da 104 a 102 deputati.

Il caso ha diviso il Movimento in falchi e colombe, e altri parlamentari si dicono pronti a voltare le spalle a Grillo e Casaleggio, mentre una delegazione di 'ribelli', guidata dallo stesso Artini, è arrivata a Marina di Bibbona per un "chiarimento" con Grillo. Insieme ad Artini e ai deputati che lo hanno seguito, tra cui Tatiana Basilio, Samuele Segoni, Marco Baldassarre, ci sono anche molti attivisti. Grillo avrebbe avuto un breve confronto con alcuni attivisti, ma sarebbe stato molto negativo circa la possibilità di riammettere Artini e Pinna nelle file dei deputati grillini.

La giornata del M5S è stata ad alta tensione e l'appello alla calma giunto dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti è caduto nel vuoto. Pinna e Artini hanno respinto le accuse. La deputata sarda, che dopo il voto ha parlato di una "esecuzione sommaria", ha contestato le accuse pubblicando sul suo profilo fb tutti i bonifici effettuati. "Io le regole le ho sempre rispettate, i soldi li ho restituiti come previsto. Sono loro che le stanno violando visto che", sulla procedura di espulsione, "non stanno passando per l'assemblea come previsto da Statuto M5S" ha detto all'Adnkronos prima dell'esito della consultazione online.

Anche Artini ha reagito, attaccando Gianroberto Casaleggio: le dichiarazioni apparse sul blog della Casaleggio associati, ha detto, sono "false e del tutto tendenziose". "Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri", aveva scritto Grillo aprendo la procedura di espulsione per i due deputati, "non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori".

Oggi, nel Movimento il clima è da tutti contro tutti. "Chi rendiconta da sé vi prende per il culo", ha detto il deputato Riccardo Nuti. Tra i 'falchi' anche Paola Casinelli: "mi sono rotta la palle del buonismo. Oltre a non voler rendicontare una (Pinna, ndr) ha assunto come collaboratore un giornalista vicino al Pd, al quale potrebbe (?) passare informazioni. L'altro ha avuto accesso al server del gruppo e con la sua azione ha esposto tutto il gruppo parlamentare a rischi penali (oltre ad aver accesso alle nostre corrispondenze personali). Non pago, ha clonato il portale a fini presumibili di phishing (che è reato)".

Si sono fatte sentire anche le 'colombe': "la trasparenza è uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle. E allora facciamo un po' di luce su questo post ignobile, anonimo, che viola sicuramente più regole e più principi di quanti ne violino Massimo Artini e Paola Pinna", ha affermato il deputato Samuele Segoni, che definisce la votazione di oggi sul blog di Grillo "non un'espulsione ma un'esecuzione sommaria". La sua collega a Montecitorio Mara Mucci ha lanciato 'Occupyassemblea': "si parla ancora di scontrini", scrive la parlamentare lanciando l'hashtag '#beppefermati'. "Massimo Artini e Paola Pinna hanno restituito e rendicontato", aggiunge. E' intervenuto con un tweet anche il deputato Walter Rizzetto, non senza ironia: "sulla base dell'articolo 18 licenziamento discriminatorio, Paola Pinna e Massimo Artini verranno reintegrati, una volta espulsi, da M5S".

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