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M5S: sondaggisti, bene grillini in tv ma non per fare monologhi

04 dicembre 2014 | 15.43
LETTURA: 5 minuti

Pessato (Swg): ''Ci mettano la faccia ma per dialogare''. Ipsos: ''Una scelta di comunicazione per accreditare il direttorio a 5 Stelle''. Piepoli: ''Ha vinto Leonardo''. Ipr Marketing''. Capire cosa dicono o operazione si rivelerà un boomerang''

Nelle foto, Luigi Di maio, Beppe Grillo e Roberto Fico (Infophoto)
Nelle foto, Luigi Di maio, Beppe Grillo e Roberto Fico (Infophoto)

I grillini tornano ad affacciarsi nella piazza televisiva. Dopo il cambio di pelle che manda in soffitta il verbo dell'uno vale uno, arriva quello della strategia comunicativa. Il dicktat sul divieto di partecipare ai talk show per ora resiste ma il 'direttorio' -formato dalla pentadirigenza di Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia- potrà andare sul piccolo schermo, in collegamento esterno, per spiegare le ragioni e le politiche del Movimento.

Il veto era calato dai vertici, dopo le europee. Ma ora l'ordine di scuderia si sta allentando, come attesta anche la richiesta che viene dalla base. Una scelta di comunicazione politica che i sondaggisti interpellati dall'Adnkronos leggono come una ''necessità tornare a parlare ai cittadini e uno strumento per accreditare il direttorio'', avvertendo però che ''in tv i grillini non devono andarci a fare monologhi''.

Per Maurizio Pessato, presidente di Swg, i 5 Stelle ''si sono resi conto che dovevano mostrarsi anche in tv non solo scrivere sui blog. Ma il punto vero è da capire è un altro: si mostrano per che cosa? Se lo facessero solo per raccontare la loro versione, l'utilità di questa operazione risulterebbe molto limitata. Bisognerà perciò capire se il Movimento si apre o meno a un dialogo con gli altri. Se i pentastellati andranno in tv per avviare confronti, nello scenario complessivo forse potrebbe cambiare anche il loro peso, visto che finora è stato un po' basso''. Insomma, taglia corto Pessato ''devono metterci la faccia, ma sul serio. Non per usare la tv come un nuovo megafono o una sponda. Se uno ripete sempre la propria posizione, non si dimostra interessante''.

Piepoli, ha vinto Leonardo - Ipr Marketing, capire cosa dicono o sarà boomerang

''In questo pianeta in cui domina la televisione, è una cosa naturale usarla''', dice Nicola Piepoli, amministratore delegato dell'Istituto Piepoli. Che per il ritorno in tv dei grillini scomoda una citazione scientifica: ''Ha vinto Leonardo: 'natura non viola sua legge''. Mentre Antonio Noto, direttore Ipr Marketing, legge così la scelta di tornare sul piccolo schermo: ''Dopo la stangata delle elezioni n Emilia Romagna e Calabria, Grillo ha allentato il cordone ombelicale sui propri parlamentari. La nascita del 'Direttorio' dice che ci sono anche altri che parlano, oltre al leader 'un po' stanchino''.

''Per invertire il trend che fotografa il Movimento in discesa -prosegue Noto- i pentastellati devono uscire dalle mura del Transatlantico, dove lavorano sodo ma sono anche 'rinchiusi', e tornare a parlare a quei cittadini che non vanno su blog e social network per informarsi'' di cosa accade nel Palazzo''. ''Del resto -fa notare l'esperto di rilevazioni politiche- i deputati grillini hanno sempre vissuto questa 'diminutio' rispetto agli altri deputati. E in un momento in cui Grillo sta metabolizzando i suoi errori di comunicazione, cresce la voglia di presenza a 5 Stelle in tv, anche perché la scelta di non andare in video non è dovuta alla strategia dei parlamentari ma a quella di Grillo e Casaleggio''.

''Occhio, però -avverte Noto- davanti alla telecamera bisogna capire cosa dici, altrimenti l'operazione si rivela un boomerang''.

Mannheimer, è media fondamentale - Ipsos, scelta per accreditare il direttorio a 5 Stelle

E se per Renato Mannheimer, dell'Ispo, ''dipenderà da cosa dicono i grillini ma devono tornare alla tv, che è un media fondamentale'', è invece il direttore dell'Istituto Demopolis, Pietro Vento, a sottolineare che ''sicuramente l'assenza quasi completa dei grillini in tv nelle ultime settimane non ha pagato in termini di consenso. In un Paese in cui la tv è strumento fondamentale nel'informazione politica, la scelta di 'oscurarsi' dal video si paga. Anche perché -rimarca Vento- come dimostrano i dati del barometro politico di Demopolis, in Italia 1 cittadino su 5 si informa sulla politica solo attraverso il piccolo schermo. Un dato che non ha paragoni in Europa''.

''I grillini hanno capito che in tv bisogna andarci'', sottolinea Luca Comodo, direttore politico di Ipsos. ''Questa è una strategia sensata -aggiunge- perché da un lato serve per recuperare il rapporto con il proprio elettorato che non capisce cosa sta succedendo, e dall'altro lato per accreditare il direttorio a 5 Stelle dopo la voce unica di Grillo''.

Un consiglio ai pentastellati? ''Essere molto concreti, parlare di temi precisi -spiega l'analista di Ipsos- e se non si vuole perdere un pezzo di elettorato, occorre rientrare nel gioco politico con le grandi scadenze in agenda a breve. A iniziare dal voto per il nuovo inquilino del Colle''.

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