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M5S-Lega, ecco le 'riforme del cambiamento'

03 ottobre 2018 | 06.47
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(FOTOGRAMMA)
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M5S e Lega hanno presentato le 'riforme del cambiamento' alla Camera. C'erano Luigi Di Maio, il ministro competente Riccardo Fraccaro, i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato e Roberto Calderoli, in qualità di esperto di riforme. Il cuore della proposta è il taglio del numero dei parlamentari: da 945 a 600. A Montecitorio si scenderebbe da 630 a 400, a palazzo Madama da 315 a 200. Ridotto anche il numero degli eletti all'estero: 8 alla Camera e 4 al Senato."E' il più grande taglio dei costi della politica della storia", sottolinea Fraccaro. I 5 Stelle parlano di circa 100 milioni l'anno, 500 milioni a legislatura.

MATTARELLUM - Un nuovo assetto che renderà necessaria una modifica della legge elettorale e nel testo della proposta di legge costituzionale, viene citato il Mattarellum. "E' opportuno - si legge - un intervento del legislatore che riporti la normativa elettorale alla tradizione impostazione in base alla quale essa sia sempre applicabile prescindendo dal numero dei parlamentari fissato in Costituzione". Cosa che veniva prevista proprio dal Mattarellum, si spiega.

Quindi, "al fine di evitare l'eventualità di vuoti normativi, si ritiene che il ritorno ad una impostazione che preveda, in luogo del numero dei seggi, l'indicazione del rapporto percentuale tra i seggi uninominali e plurinominali ed il numero dei parlamentari, possa rappresentare la soluzione ottimale (...). Con tale modalità la modifica del numero dei parlamentari non comporterebbe interventi sulla legge elettorale, lasciando il Parlamento in ogni momento rinnovabile senza alcuna alterazione del sistema elettorale".

COSTITUZIONE - "Le abbiamo chiamate riforme del cambiamento - spiega Fraccaro - perché incarnano più di tutte le altre lo spirito del cambiamento su cui abbiamo avuto il mandato degli elettori il 4 marzo. Noi non vogliamo stravolgere la Costituzione perché sappiamo che è una Carta delicata e che va toccata solo dove è necessario".

Il taglio dei parlamentari è contenuto in una proposta in 3 articoli che interviene unicamente sui numeri. Così, dice Fraccaro, se "ci sarà un referendum i cittadini potranno decidere su una singola puntuali modifica". E si eviterà anche di ripetere gli errori del passato quando, ricorda Calderoli, il taglio dei parlamentari venne bocciato al referendum del 2006 perché "inserito in un quadro più complesso" di riforme.

PARLAMENTARI - Insieme alla riduzione del numero dei parlamentari, M5S e Lega hanno presentato anche una proposta sul referendum propositivo che "migliora gli strumenti di democrazia diretta, che esistono già", dice il capogruppo M5S, Francesco D'Uva. Grazie a questa legge, sottolinea Di Maio, "i cittadini saranno come i parlamentari". Se la Corte Costituzionale dichiarerà ammissibile il referendum, ovvero la legge sulla quale si chiede lavori il Parlamento, il Parlamento sarà obbligato ad esaminarla entro 18 mesi. Trascorsi i 18 mesi senza che il Parlamento si sia espresso, scatterà il referendum, che non avrà bisogno di un quorum per essere valido.

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