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M5S: malumori per stop tv, per dissidenti decide assemblea non Grillo

04 luglio 2014 | 19.03
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Ogni giorno la sua pena. Oggi tocca allo stop -arrivato ieri dal blog di Grillo e ribadito dal leader M5S nel corso dell'assemblea con i senatori- alle apparizioni dei 5 Stelle in tv: "un errore che non sarà più ripetuto". Non tutti, però, la pensano così. Già ieri, dopo l'assemblea con Grillo a Palazzo Madama, qualche 'allineato' mostrava di non aver gradito. "Di andare in tv ce lo chiedono tanti attivisti - spiegava un senatore considerato molto vicino ai vertici del Movimento - se vogliamo arrivare al 51% per governare non possiamo certo accontentarci della Rete". Ma lo stop crea malumori soprattutto nelle file dei dissidenti.

Non tanto per l''interdizione' alle ospitate in tv, ma ancora una volta per le decisioni calate dall'alto. "Ormai Grillo decide su tutto - si lascia sfuggire Tommaso Currò, 'ribelle' della prima ora - esattamente come è accaduto per la scelta di dialogare o meno con gli altri partiti. E' la normalità, punto e basta". Sul divieto di andare in tv "dovrebbe decidere l'assemblea e non il blog di Grillo", oltre al fatto "che - secondo il deputato siciliano - ogni parlamentare dovrebbe essere autonomo e assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Compreso l'andare in tv o meno". Di questo argomento "parleremo in assemblea - si dice certo Walter Rizzetto, altra voce critica del Movimento - perché storicamente uno vale uno e non sarebbe opportuno che a decidere fosse uno solo, tra l'altro comunicando via blog la decisione assunta. Dunque, staremo a vedere...". (segue)

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