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M5S, sconcerto per addio Carelli: era in corsa per ruolo di governo

02 febbraio 2021 | 19.14
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(Fotogramma)
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Sconcerto, nelle file grilline, per l'addio di Emilio Carelli al M5S, ma anche preoccupazione nelle forze di maggioranza che cercano di capire le conseguenze delle sue mosse - aggregatore di un 'Centro-Popolari Italiani', una forza che si colloca nel centrodestra - sul governo che stanno cercando di rimettere insieme. "Quanti sono i grillini pronti a seguirlo al Senato?", la domanda che rimbalza in queste ore, perché è il pallottoliere di Palazzo Madama quello che continua a preoccupare. Secondo voci di corridoio sarebbero due i senatori pronti a uscire.

A sconcertare di più, a quanto apprende l'Adnkronos da autorevoli fonti 5 Stelle, è che Carelli sarebbe stato in queste ore in corsa per un ruolo di rilievo nel possibile Conte ter, non un ruolo da ministro ma comunque una casella di vice in un dicastero di peso. Qualcuno parla del Mise come approdo. Eppure Carelli, stimato dal premier Giuseppe Conte oltre che dal ministro Luigi Di Maio, avrebbe deciso di tirare dritto per la sua strada.

Complice, raccontano, anche l'amarezza per l'atteggiamento di alcuni colleghi che lo avrebbero fatto sentire sempre più isolato. Tra i tanti esempi viene citato il tweet in cui la senatrice Barbara Lezzi, nel dichiarare il suo 'mai più con Renzi', postava il tweet del facilitatore della comunicazione per il Team del futuro grillino (ruolo affidato all'ex direttore di SkyTg24), tacciando le sue parole come un'inversione a U, un cambio di rotta non condiviso. Poi la sfiducia per la gestione del Movimento, i rapporti non idilliaci con il capo politico del Movimento Vito Crimi, tanto che in molti sostengono che Carelli avesse sì comunicato al Movimento la sua decisione, ma non a Crimi.

Nel Movimento diversi parlamentari commentano con freddezza lo strappo di Carelli. "Un facilitatore che non ha mai facilitato nulla...", scrive gelida una deputata nella chat di gruppo, con riferimento all'incarico affidato a Carelli nel dicembre del 2019: responsabile del Team del Futuro per l'area Comunicazione. Un ruolo dove il giornalista non ha lasciato il segno. "Carelli, il candidato a tutto", ironizza un altro parlamentare parlando con un collega nel cortile di Montecitorio.

Nel 2018, dopo il trionfo del M5S alle elezioni politiche, a lungo si parlò di una possibile candidatura del giornalista come presidente della Camera. Per alcune ore Carelli finì addirittura nel toto-premier. Nel governo gialloverde il deputato non riuscì a ottenere alcun incarico, così come in quello giallorosso. L'ultima sfida risale a poche settimane fa, quando Carelli avrebbe manifestato la sua intenzione di candidarsi a capogruppo a Montecitorio.

Poi, raccontano, la scelta del dietrofront davanti alla prospettiva di una possibile debacle. Negli ultimi giorni, invece, Carelli era una delle carte coperte nel toto-nomi per la nascita del Conte ter. Ma il giornalista ha deciso di sparigliare lasciando tutti di sasso. E in tanti si chiedono cosa ci sia dietro il suo gesto. - Ileana Sciarra e Antonio Atte

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