Le imprese italiane sono piccole e devono crescere dimensionalmente. Se non riescono per linee interne devono farlo per linee esterne e questo è un momento favorevole. E' l'appello che lancia Maurizio Dellocchio, docente dell'Università Bocconi di Milano, in occasione del convegno dal titolo 'Made in Italy e M&A: Difendere l'italianità o aggredire l'estero?' organizzato dall'Ateneo.
"Aggregatevi e crescete, con acquisizioni e cessioni o fusioni. Il clima c'è, ci sono degli indicatori forti che ci spingono a dire che c'è spazio per un'attività di acquisizione e concentrazione: i tassi sono molto bassi; le azioni e comunque i titoli di equity sono abbordabili e c'è una liquidità di sistema consistente" suggerisce Dallocchio.
Ovviamente, evidenzia, "ci sono anche elementi che frenano le attività di concentrazione e crescita dimensionale. Per esempio chi gode oggi di una situazione di normalità cerca di concentrarsi sull'esistente. Le quotate cercano di ridurre la dimensione dell'azionariato con azioni di buy back. Inoltre, il debito fa paura, è stato lo spauracchcio delle imprese di tutto il mondo". (segue)