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Madre Amri: "Anche le forze di sicurezza di Italia e Germania hanno responsabilità"

23 dicembre 2016 | 11.34
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(AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
(AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

La famiglia del sospetto ricercato per l'attacco di Berlino - e ucciso in una sparatoria a Milano nella notte - esprime sentimenti di vicinanza alla popolazione tedesca ma punta il dito contro le forze di sicurezza di Italia e Germania che, sostiene, hanno una parte di responsabilità.

In un'intervista alla 'Deutsche Welle', la madre Nour Alhoda Hassani, ancora sotto shock, esprime "i suoi sentimenti di vicinanza al popolo tedesco" ma parla di "forze di sicurezza in Germania e in Italia che sicuramente hanno delle responsabilità".

"L'hanno preso un paio di volte; perché non lo hanno rimandato indietro in Tunisia, perché non è stato condannato, perché non è stato incarcerato? Era un sospetto", afferma la madre, Nour Alhoda Hassani.

Hamida Amri, sorella del ricercato, racconta come il fratello abbia lasciato la scuola a 14 anni. "Da teenager non ha mai mostrato interesse per la religione o l'Islam, non praticava il digiuno durante il Ramadan, non pregava, consumava alcol, si era messo nei guai rubando durante il caos della rivoluzione".

Nel 2011 Anis Amri scappa attraverso il Mediterraneo verso l'Europa, resta in contatto con i familiari anche durante il periodo di detenzione in Italia durante il quale - secondo la famiglia - è avvenuta la sua radicalizzazione. La sorella racconta che "mentre era in prigione in Italia ci aveva detto di aver incontrato alcuni marocchini e algerini. E' lì che ha cominciato a cambiare, ha smesso di fumare, ci diceva di non parlargli più di alcol".

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