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Catalogna

Madrid e Barcellona: muro contro muro

29 settembre 2017 | 11.08
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(AFP) - (afp)
(AFP) - (afp)

Mossos d'Esquadra da una parte, Guardia Civil dall' altra. Barcellona contro Madrid, una rivalità storica, un muro che non si riesce ad abbattere, nemmeno di fronte a situazioni estremamente delicate. Basti pensare ai concitati momenti successivi agli attentati di Barcellona e Cambrils: nessuna collaborazione tra intelligence, clamorose smentite della polizia catalana nei confronti delle istituzioni spagnole, una totale mancanza di fiducia tra Guardia Civil e Mossos d'Esquadra. Ed oggi, a pochissimi giorni dal referendum sull'indipendenza catalana, ritenuto illegale da Madrid, gli attriti tra le due parti non si attenuano e ci si chiede che atteggiamento assumerà la polizia catalana il giorno del voto, domenica 1° ottobre.

E' uno degli aspetti più discussi e al tempo stesso meno chiari di questa pagina della storia spagnola e catalana. Gli sforzi compiuti dal governo spagnolo nel tentativo di bloccare il referendum, stanno trovando un ostacolo proprio in quella che è una delle istituzioni più forte della Catalogna: la sua polizia. "La tensione tra le autorità nazionali e i Mossos è un microcosmo del duro e secolare scontro tra Madrid e la Catalogna, che è sfociato nella peggiore crisi politica vissuta dalla Spagna da decenni", ha scritto il Wall Street Journal. Da quando sono stati creati (nel XVIII secolo), i Mossos rappresentano "uno dei più evidenti simboli dell'indipendentismo catalano", non rispondono a Madrid ma direttamente al ministero dell'Interno catalano (anche se non si possono considerare del tutto indipendenti dal governo spagnolo). Inoltre, l'attuale comandante dei Mossos, Josep Lluis Trapero, "ha legami personali con i leader pro-indipendenza" - riposta il Wall Street Journal - ed è diventato nel giro di poco tempo, eroe dell'indipendentismo.

Ufficialmente, i Mossos dovrebbero seguire gli ordini che giungono da Madrid, ma sono stati diversi, sinora, i casi in cui la polizia catalana guidata da Trapero ha disubbidito alle indicazioni del governo centrale. Ma anche all'interno degli stessi Mossos sussistono divisioni e divergenze di vedute.

Come scrive El Confidencial, all'interno della polizia catalana convivono un'anima più il linea con l'indipendentismo, e quindi maggiormente incline e disobbedire agli ordini di Madrid, e una invece meno radicale che accetta di seguire le indicazioni del governo centrale. El Confidencial parla addirittura di una lettera che sarebbe circolata tra i Mossos, nella quale un agente appartenente alla frangia più radicale, avrebbe accusato i colleghi di aver "strappato dei manifesti a favore del referendum", un ordine arrivato da Madrid. L'autore della lettera avrebbe poi denunciato il fatto che "per molti anni, agenti della Guardia Civil sono entrati a far parte dei Mossos d'Esquadra". Sarebbero proprio loro gli autori di fatti del genere considerati "illegali ,perché contro la libertà di espressione e la democrazia". "Questi agenti - proseguirebbe la lettera - agiscono motu proprio, piegandosi alle politiche fasciste spagnole, vestiti in uniformi che non dovrebbero mai azzardarsi ad usare".

Dunque Mossos contro Guardia Civil, Barcellona contro Madrid ma anche Mossos contro Mossos. Di fronte a questa complicata e delicata situazione, è davvero difficile dire cosa accadrà domenica e quale sarà l'atteggiamento della polizia catalana. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, alcuni funzionari dei Mossos e altre persone che hanno familiarità con la questione, sostengono che domenica la polizia catalana non impedirà alle persone di votare, finché il numero degli elettori alle urne sarà consistente.

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