Mafia: 150 bambini per ricordare la strage di via D'Amelio

Si è conclusa la mattina in via D'Amelio per i 150 bambini di Palermo, dai 6 ai 14 anni, qui per conoscere la storia del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta uccisi dalla mafia il 19 luglio del 1992. I bambini, arrivati a bordo di quattro pullman della Guardia di Finanza, vengono dai quartieri della periferia della città, Zen, Cep e Borgo Nuovo, ma anche dal centro storico.

Come ogni anno a curare l'organizzazione l'associazione Laboratorio Zen Insieme. "Abbiamo privilegiato i bambini dei quartieri popolari a cui spesso neanche la scuola riesce a trasmettere il messaggio della legalità e della lotta alla mafia perchè è alto il tasso di dispersione e abbandono - ha spiegato la presidente dell'associazione Mariangela Di Gangi - Attraverso i giochi e percorsi di legalità approfondiscono quello che è successo e la storia delle stragi". Come ogni anno i bambini hanno partecipato al cruciverbone sulla legalità e Luca Salici ha illustrato il suo fumetto "Non è finito tutto" dedicato alla storia del giudice Antonino Caponnetto. Poi il dibattito con i fratelli del giudice Borsellino, Salvatore e Rita, e la consueta colazione. "Abbiamo cercato di spiegare ai bambini le conseguenze della criminalità anche sui loro quartieri - ha aggiunto Di Gangi - Abbiamo provato a fare capire ai bambini che anche le strade non asfaltate e i campetti di calcio non finiti esistono perché in Sicilia c'è la mafia".