A causa dell'incompatibilità di uno dei giudici, deve ricominciare da zero il processo di secondo grado che vede alla sbarra 37 presunti affiliati al clan Strisciuglio di Bari. Il procedimento penale nasce dall’inchiesta della Dda denominata 'Libertà'.
Oggi si sarebbe dovuta svolgere la seconda udienza davanti alla Corte di Assise di appello del capoluogo pugliese, ma il giudice a latere Teresa Liuni ha sollevato la questione di incompatibilità, ritenendo di doversi astenere per essersi già pronunciata sugli stessi fatti nel processo di secondo grado nei confronti degli imputati che avevano scelto il rito abbreviato.
Il presidente del collegio ha quindi deciso di trasmettere gli atti e rimettere la decisione al presidente della Corte d'Appello che dovrà pronunciarsi entro il prossimo 3 dicembre, quando si tornerà in aula per la requisitoria del sostituto pg. In primo grado, nel novembre 2013, i 37 imputati erano stati condannati dalla Corte di Assise a pene comprese fra 27 e 6 anni di reclusione per i reati di associazione mafiosa e traffico di droga. I termini di prescrizione dei reati sono stati sospesi.
