L'Agenzia nazionale per i beni confiscati alle mafie richiede una profonda revisione e un aggiornamento. Torna a chiderla la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, che presentando insieme al procuratore antimafia, Franco Roberti, la Relazione annuale della Dna, spiega: l'Agenzia dei beni confiscati a"ha mostrato diversi limiti, va riformata e io penso che debba diventare una Iri dei beni confiscati. Serve una holding che puo' dare lavoro e crescita".
''Si tratta -ha ricordato Bindi- di gestire non solo del denaro, ma delle aziende e dei posti di lavoro. Non possiamo non usare questi beni a favore della comunita', occorre cambiare passo e mentalità''.
"Eravamo preoccupati -ha spiegato la presidente dell'Antimafia- per una possibile decretazione di urgenza sul capitolo delle confische alla criminalita' organizzata di cui si era parlato nel precedente governo. E' una materia che richiede invece approfondimento e deve essere affrontata in Parlamento, a partire dalla riforma dell'Agenzia che si e' dimostrata superata dalla quantita' ma anche dalla qualita' dei beni sequestrati. Non possiamo sequestrare un bene e tenerlo inutilizzato per la societa", ha ribadito Bindi.