Mafia Capitale: commissario Pd Ostia, arresti non inaspettati, noi arrivati prima di pm

I nuovi arresti nell'ambito dell'inchiesta di mafia capitale, che hanno coinvolto anche esponenti del Pd, tra cui l'ex presidente dell'assemblea capitolina, Mirko Coratti, l'ex assessore alla Casa, Daniele Ozzimo, e l'ex presidente del X Municipio (Ostia) Andrea Tassone, "non erano inaspettati". E se "è certamente innegabile che l'immagine del Pd non ne esce benissimo", è pur vero che "il Pd a Roma non è stato commissariato per gioco. Il presidente Orfini e io per quanto riguarda Ostia non siamo stati a pettinare le bambole: dove abbiamo potuto, con gli strumenti che avevamo a disposizione, siamo intervenuti". Lo dice all'Adnkronos il commissario del Pd di Ostia Stefano Esposito, annunciando che "oggi alle 17,30 ho convocato l'assemblea degli iscritti del Pd di Ostia".

Se si aspettasse una operazione di questa portata, Esposito risponde "sì, me lo aspettavo, perché non vivo sulla luna. Con il presidente Orfini abbiamo lavorato in questi mesi e ci siamo fatti opinioni e idee su cui troviamo in questo momento conferma. Non può che dispiacermi che siano coinvolti miei compagni di partito ma per noi non è inaspettato. Avevamo colto, con gli strumenti di cui disponiamo, che c'era una situazione che avrebbe portato al coinvolgimento di alcuni nostri esponenti e dove avevamo maggiori certezze, come sul presidente del Municipio X, abbiamo provveduto alle sue dimissioni e all'azzeramento della giunta. Vorrei che venisse ricordato che ogni tanto la politica arriva prima della magistratura".

E proprio rispetto all'arresto ai domiciliari di Andrea Tassone, Esposito precisa che "per quello che abbiamo potuto vedere, non gli è stata contestata l'aggravante mafiosa e con questo non voglio dire che il suo arresto sia meno grave, dico solo teniamone conto".

"Quello che noi abbiamo cercato di fare in questi mesi, e che continueremo a fare - sottolinea il commissario del Pd di Ostia - è stato cercare di dimostrare che esiste un Pd sano che affronta di petto le situazioni negative o al limite della legalità, mettendosi al fianco della Procura e pur nella diversità di ruoli, accompagnando il processo di pulizia".

Quanto alla richiesta di dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino, chieste dal segretario della Lega Matteo Salvini, Esposito risponde: "Che Salvini chieda le dimissioni di Marino fa parte della propaganda elettorale. Marino è il vero presidio di legalità oggi per Roma: il sindaco, così come Orfini e il sottoscritto, che si occupano del Pd, evidentemente siamo i migliori alleati della magistratura. Quindi io sono dell'opinione opposta, anzi segnalo a Salvini che le richieste delle dimissioni di Marino arrivano anche da ambienti poco trasparenti, come da alcuni clan di Ostia. Faccia attenzione a non stare sulla stessa linea di quel tipo di soggetti, pur capendo che deve fare propaganda".