Dopo il terremoto 'mafia capitale' e gli arresti domiciliari disposti per il sindaco Sergio Menichelli, sospeso dalla carica, il Comune di Sant'Oreste si avvia a grandi passi verso il Commissariamento. C'è però chi non ci sta e preme per tornare subito al voto. Così stamattina nel piccolo borgo alle porte di Roma attualmente retto dal vicesindaco sono spuntati una serie di striscioni a firma Casapound, con su scritto "Niente Commissari ne Facenti-funzioni! Il destino di Sant'Oreste deve essere nelle mani del suo Popolo! Elezioni Subito!".
"Non siamo intenzionati a fare i giudici né tanto meno gli inquisitori mediatici, attendiamo che la giustizia faccia il suo corso - spiega Andrea Miscia, candidato di Cpi che alle ultime comunali spuntò il 9,9% - La nostra denuncia si scaglia contro l'immobilismo che ha colpito il Paese e in particolar modo contro la 'nuova' Amministrazione comunale, che dopo questo scandalo non si è minimamente degnata di dare spiegazioni ai cittadini o semplicemente chiedere scusa. Ancor più nello specifico contro l'ennesimo gioco del Partito democratico, già iniziato 25 maggio con l'imposizione della candidatura di due persone all'interno di una lista malvista all'interno del Pd stesso, e che oggi ha permesso a due consiglieri di maggioranza (votati dai cittadini) di dare le dimissioni e di passare in minoranza per dimostrare la loro estraneità con i fatti e 'pulire' il nome del Partito".
"Sant'Oreste - conclude Miscia - si trova di nuovo in balia di se stesso, l'isola felice nella quale pensavano di vivere i cittadini è solo il banchetto dei poteri forti della classe politica italiana, con un Partito democratico unico e vero male assoluto di Sant'Oreste. E' ora che i Sant'orestesi si riprendano ciò che gli appartiene, ovvero un futuro che veda le vecchie classi dirigenti estinte".
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