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Mafia: collega Emanuela Loi, quando morì volevo lasciare Polizia

08 luglio 2015 | 20.57
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"Emanuela era una come noi, solare, eravamo giovani, io avevo 23 anni, lei 24. Amava la vita, e il suo obiettivo era quello di rientrare in Sardegna, non certo in quel modo". L'ispettore capo di Palermo, Claudia Cogoni, ricorda parlando con l'Adnkronos Emanuela Loi, agente di scorta morta il 19 luglio del '92, a Via D'Amelio a Palermo, insieme al giudice Paolo Borsellino e agli altri 4 agenti di scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

La Cogoni, che è una delle donne poliziotto protagoniste del docufilm, 'All'altezza degli occhi', realizzato da Rai Cultura, dedicato alle agenti di servizio scorta ricorda che "quando ci furono le due stragi (Capaci e Via D'Amelio, ndr), volevo lasciare, mollare tutto, ma poi ho capito che le persone morte volevano e dovevano avere giustizia".

"E ho capito che non dovevano vincere gli assassini e che per me era naturale continuare, non abbandonare la barca", ha concluso l'ispettore capo.

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