cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 16:43
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mafia: il pentito Anzelmo, si pensò di uccidere Falcone con bazooka

20 gennaio 2015 | 12.24
LETTURA: 3 minuti

"C'era la volontà di Cosa Nostra di colpire a tutti i costi il giudice Falcone. Una volta si pensò di usare anche il bazooka, nel 1985 venne pure l'idea di usare un fucile di precisione. Ma l'attentato venne via via rimandato, perchè Falcone, dopo ogni strage o uccisione di mafia, prendeva degli accorgimenti, delle precauzioni, e si ricominciava da capo. Così l'attentato a Falcone veniva sempre spostato in avanti". Lo ha raccontato il pentito Francesco Paolo Anzelmo, il superkiller condannato per numerosi delitti, compresi quelli del giudice Rocco Chinnici e del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, deponendo come teste stamani nell'aula bunker di Firenze durante la quarta udienza del processo davanti alla Corte d'Assise per la strage del treno rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984, che ha come unico imputato Totò Riina.

Il collaboratore di giustizia Anzelmo ha deposto dopo un altro pentito, suo cugino Calogero Ganci, anche lui accusato di numerose stragi e delitti. La decisione di uccidere il giudice istruttore Giovanni Falcone, come mente del pool antimafia di Palermo, fu presa dalla cupola di Cosa Nostra, ha raccontato Anzelmo, dopo la prima comparsa dei pentiti.

In particolare, ha aggiunto Anzelmo, nell'estate del 1984 fu messo a punto un piano per uccidere Falcone con un bazooka, un lanciarazzi anticarro, nel periodo in cui il giudice interrogava Tommaso Buscetta, che aveva cominciato a collaborare, dopo la sua estradizione in Italia dal Brasile.

"Cosa Nostra aveva deciso una strategia per eliminare anche i collaboratori", ha ricordato Anzelmo, precisando che lui stesso è stato un killer di pentiti.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza