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Mafia: Rivista della GdF ricorda Falcone con supplemento su metodo 'follow the money'

17 maggio 2022 | 15.45
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“Follow the money a trent’anni dall’uccisione di Giovanni Falcone - Le indagini finanziarie e patrimoniali 3.0”, è il titolo del supplemento n. 1/2022 pubblicato dalla Rivista della Guardia di Finanza in occasione della ricorrenza della strage di Capaci, di cui è autore il Generale di Corpo d’Armata del Corpo Michele Carbone.

Il volume risale all’origine storica del metodo “follow the money”, ideato dal compianto Magistrato siciliano, ricostruendo minuziosamente gli strumenti che l’ordinamento giuridico del tempo metteva a disposizione delle Autorità inquirenti nel campo delle indagini bancarie e patrimoniali a contrasto del fenomeno mafioso.

Muovendo da tali premesse, viene ripercorsa l’evoluzione della legislazione in materia nell’arco dell’ultimo trentennio, che esalta la straordinarietà dell’acume, della visione e del lavoro investigativo di Giovanni Falcone, il quale ha saputo conseguire eccezionali risultati pur a fronte di strumenti operativi del tutto inadeguati sotto il profilo normativo e tecnologico e a cui va, soprattutto, il merito di aver ispirato con le proprie geniali intuizioni detto progresso.

Il lavoro si può idealmente suddividere in tre parti: il sistema d’indagine primordiale dal dopoguerra alla fine degli anni ’70; le attività istruttorie nei due decenni successivi, nei quali spicca l’approccio innovativo del pool antimafia; le più moderne investigazioni economico-finanziarie per fronteggiare, nel Terzo millennio, le sfide della globalizzazione della criminalità organizzata.

L’analitico esame condotto restituisce un quadro di situazione che depone nel senso dell’attuale sussistenza di un arsenale di strumenti sia preventivi che repressivi, su scala domestica e internazionale, volti a fronteggiare adeguatamente ogni manifestazione di criminalità economico-finanziaria e di ogni correlata accumulazione di profitti illeciti, attraverso la strategia investigativa “follow the money”. Invero, nel corso di questo trentennio il nostro Paese ha compiuto, come ampiamente esposto nell’elaborato, passi da gigante, assumendo nel mondo la leadership nei processi di regolamentazione e di contrasto di ogni sodalizio delinquenziale.

Ancora di recente, la Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale ha approvato all’unanimità, il 16 ottobre 2020, su proposta italiana, la c.d. “risoluzione Falcone”, ribadendo la straordinaria intuizione investigativa del magistrato siciliano e additandola ancora come pietra miliare nella lotta alle mafie. Tutto ciò rappresenta un formidabile baluardo per neutralizzare le frodi e ogni forma di illegalità nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), attese le ingenti risorse finanziarie che saranno immesse nel circuito dell’economia (ben 235,14 miliardi di euro).

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