Il presentatore dopo 30 anni di nuovo in teatro, al 'Manzoni' di Roma,
"Non so se sono stanco della televisione, di certo voglio dedicare l'ultima parte della mia carriera al teatro, un ambiente in grado di dare molta più soddisfazione e appagamento della televisione, ma con il quale purtroppo non si mangia". Lo ha detto Giancarlo Magalli durante la presentazione dello spettacolo teatrale, scritto da Pier Francesco Pingitore, "La botta in testa" di cui lo storico conduttore de 'I fatti vostri' sarà protagonista nei panni di Giacinto al 'Teatro Manzoni' da domani al 21 dicembre.
Giacinto è un presentatore televisivo "appecoronato ai poteri forti e sempre pronto a dire di sì" come lo ha definito lo stesso Magalli. Umiliato e schernito anche da familiari e amici (interpretati da Bianca Maria Lelli, Sabrina Pellegrino, Morgana Giovannetti, Sebastian Gimelli Morosini, Andrea Carli e Federico Perrotta) cambierà radicalmente dopo una caduta che lo manderà in coma. Al risveglio il suo carattere sarà completamente mutato per la rottura dei "freni inibitori". Così comincerà una nuova vita capovolgendo il suo ruolo in famiglia e al lavoro.
A 30 anni dalla sua ultima esibizione in teatro, Giancarlo Magalli torna a calcare il palcoscenico in un ruolo "che sento mio, almeno nella sua parte ribelle - ha affermato - Con questo spettacolo abbiamo voluto lanciare un segnale forte, quello di non piegarsi sempre anche in un momento in cui spesso è necessario farlo, soprattutto nell'ambito lavorativo, per non trovarsi in mezzo a una strada".
"Ho dovuto attendere una parte che potessere calzarmi per tornare sulle scene - ha detto Magalli - dopo decenni di televisione sarebbe stato difficile rispondere positivamente a proposte che mi volevano supereroe, one man show o cabarettista. Ormai il pubblico a casa è abituato a vedermi in un certo modo e dubito che snaturando la mia figura avrei avuto successo"
Magalli ha commentato poi il gradimento che da qualche anno riscuote tra i più giovani: "Esistono centinaia di pagine e profili Facebook su di me, addirittura uno si chiama 'Magalli è bello' - ha scherzato - questo credo dipenda da mio saper interagire con un pubblico di età generalmente adulta che però, grazie all'ironia e alla sagacia, fa breccia anche nel cuore dei più giovani. Quando passeggio per strada la maggior parte delle persone che mi fermano per foto e autografi sono di età inferiore ai 30 anni".
"Riportare Giancarlo sul palcoscenico è stato per me un onore oltre che una battaglia vinta dopo anni di insistenza - ha detto Pingitore - ho cercato di scrivere una storia alla quale non avrebbe potuto dire di no. Spero si tratti del primo di una lunga serie di esibizioni da parte sua".
