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CR-V, l'ibrido (comodo) secondo Honda

21 ottobre 2019 | 17.34
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Prestazioni interessanti e consumi ridottissimi per la versione 'pulita' del SUV giapponese

CR-V, l'ibrido (comodo) secondo Honda

Aspettando la rivoluzionaria 'e' - la city-car 100% elettrica che debutterà il prossimo anno - Honda rilancia, anche con consistenti incentivi, la sua proposta ibrida per uno dei bestseller mondiali, la CR-V. Dopo avere 'suicidato' le versioni a gasolio - sebbene in gamma resti un gradevole ed efficiente 1.6 da 120 CV - la casa giapponese ha optato per il suo grande Suv per un 1.5 turbo a benzina ma soprattutto per la versione HEV (Hybrid Electric Vehicle), che adotta la soluzione di utilizzare il motore termico - un 2.0 benzina da 145 cavalli - quasi esclusivamente per ricaricare, attraverso un generatore, la batteria che spinge il propulsore elettrico, con una potenza totale di 184 CV.

Niente plug-in, quindi, con una scelta che riduce i costi ma anche l'autonomia in opzione 'zero emissioni'. Anche se - come ormai d'abitudine con le auto ibride - apprendere il funzionamento d'uso permette percorrenze interessanti in modalità EV. All'esterno nulla - con l'eccezione della targhetta sul portellone - indica che si è in presenza di una vettura ibrida.

All'interno - che resta molto spazioso e ben rifinito, come da tradizione Honda - spicca l'assenza del cambio (qui ovviamente automatico) sostituito dai pulsanti di parcheggio, folle, retro e marcia. Basta premere il pulsante D e la vettura si mette in movimento dolcemente e nel silenzio più assoluto: sarà la centralina che gestisce la potenza a valutare se e quando azionare i quattro cilindri del motore a benzina provvedendo a ricaricare - tranne che in situazioni limite - la batteria agli ioni di litio. Che è di appena 1 kWh, per limitare pesi e ingombri, ma che è quasi sempre in grado di spingere senza problemi un mezzo che a pieno carico sfiora le 2 tonnellate.

Nella vita di tutti i giorni l'accoppiata termico-benzina funziona egregiamente, grazie anche a un cambio 'mono-marcia' in grado di adattarsi bene anche all'andamento stop and go dei tragitti cittadini. Il discorso cambia un po' quando serve molta potenza (sorpassi o salite impegnative): spingere sul pedale porta nell'immediato solo a un incremento dei consumi mentre la risposta - in termini di velocità - è meno immediata.

E' evidente che - essendo un'auto globale, pensata per automobilisti pacati come americani e giapponesi - il focus dei tecnici Honda si sia rivolto a emissioni e consumi più che a scatto e ripresa: è anche vero che l'opzione elettrica è in grado di appagare la maggior parte dei guidatori nella maggior parte delle situazioni. Peraltro nello 0-100 questo Suv da 4 metri e 60 è capace di un non disprezzabile tempo di 8,8 secondi, mentre il beneficio della doppia motorizzazione, se si guarda alla richiesta di carburante, è evidente: in un percorso misto città-autostrada-extraurbane la CR-V si tiene agevolmente intorno a un consumo di 6 litri per 100 km.

Disponibile in versione 2 e 4 ruote motrici, la Cr-V ibrida vince la sua partita soprattutto in termini di confort: il passaggio dalla marcia 100% elettrica a quella in cui il motore termico ricarica la batteria è impercettibile e a bordo il silenzio è quasi totale. Se le dotazioni di sicurezza sono di ultima generazione (dal cruise control adattivo al sistema di mantenimento di corsia, con la 'chicca' dell'head up display) il sistema di infotainment potrebbe essere più moderno. Anche se può essere 'aggiornato' integrandolo con lo smartphone grazie ad Android Auto e Apple CarPlay.

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