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Svolta di Google sul 'diritto all’oblio', arriva modulo per essere ‘dimenticati’

30 maggio 2014 | 12.27
LETTURA: 3 minuti

Il servizio (QUI IL LINK) lanciato dopo che la Corte di Giustizia europea ha stabilito il diritto dei cittadini a vedere rimossi dal web le informazioni ritenute superate o inesatte. Creato un comitato di esperti

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A poche settimane dalla sentenza contro Google della Corte di Giustizia Europea del 13 maggio scorso, il più grande motore di ricerca ha annunciato un servizio che permetterà ai cittadini europei di essere ‘dimenticati’ dal motore di ricerca, non comparendo fra i link dei risultati. (QUI IL LINK)

"Per ottemperare alla recente decisione della Corte Europea, abbiamo reso disponibile un modulo web attraverso cui gli Europei possono chiedere la rimozione dal nostro motore di ricerca di risultati che non si ritengono opportuni" fa sapere Google attraverso un suo portavoce. "La decisione della Corte richiede a Google di prendere decisioni difficili in merito al diritto di un individuo all'oblio e al diritto del pubblico di accedere all'informazione. Stiamo creando un comitato consultivo di esperti che analizzi attentamente questi temi. Inoltre, nell'implementare questa decisione coopereremo con i Garanti della Privacy e altre autorità" aggiunge Google.

Il Comitato di esperti “sarà attivo presto”, forse già nelle prossime settimane, annuncia all’Adnkronos un portavoce di Google, sottolineando che figurano “nomi di grande spessore”. A quanto su apprende, infatti, ‘Big G’ ha ‘arruolato’ anche Frank La Rue, Relatore Speciale dell’Onu sulla promozione e la protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, Peggy Valcke, docente di Giurisprudenza all’Università di Leuven, Jose Luis Piñar (former Spanish Dpa e attuale docente all’Università Ceu San Pablo di Madrid, Jimmy Wales di Wikipedia e Luciano Floridi, docente di Filosofia ed Etica dell’Informazione all’Università di Oxford. “Sono felice di far parte del comitato consultivo internazionale istituito da Google per valutare le sfide etiche e giuridiche poste da Internet. Si tratta di un’iniziativa interessante, che probabilmente richiede una riflessione dura e piuttosto filosofica” afferma Luciano Floridi.

Proprio oggi, in un'intervista al Financial Times, Larry Page, amministratore delegato del colosso delle ricerche on line, è intervenuto sull'argomento. Il "diritto all'oblio rischia di danneggiare la prossima generazione di start-up su Internet e di rafforzare la mano dei governi più repressivi che cercano di limitare le informazioni online" è la preoccupazione espressa da Larry Page al Ft. "Credo -dice Page- sia questione di fattori più generali che si devono valutare: non c'è modo di avere una soluzione perfetta. Ci sarà sempre qualche danno. Non si possono avere princìpi perfetti per tutto". "Vorrei che fossimo stati più coinvolti in un vero e proprio dibattito in Europa. E' una delle cose -rimarca ancora Page- che abbiamo imparato da questa vicenda, ma ci stiamo preparando a parlare direttamente con le persone".

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