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Sicurezza: ricerca Bsa, software illegale e cyber attacchi direttamente collegati

18 febbraio 2015 | 13.56
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Lo sostiene una ricerca di Idc commissionata da Bsa, la principale organizzazione al mondo del settore software. Che avverte: "Per ridurre le minacce, governi, imprese e utenti devono eliminare i programmi privi di regolare licenza dai sistemi informativi, dalle reti e dal cloud". Nel 2014 in Italia il tasso di programmi illegali installati è stato pari al 47%

(Infophoto) - INFOPHOTO
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L’impiego di software illegale sui computer e le infezioni da malware sono direttamente collegate. Più è elevato il tasso di pirateria in una nazione, più è probabile che i computer di quel Paese vengano colpiti da attacchi malware. Ne deriva che se governi, imprese e utenti provvederanno ad eliminare il software privo di regolare licenza dai sistemi informativi, dalle reti e dal cloud, ciò si tradurrà in un netto vantaggio in termini di riduzione delle minacce in ambito di cyber security. E' quanto emerso dalla ricerca effettuata da Idc e commissionata da Bsa, la principale organizzazione al mondo del settore software.

L’analisi ha rapportato i tassi di software privo di licenza installato in ben 81 nazioni al dato di attacchi malware subiti sui computer degli stessi Paesi, secondo un’indagine condotta da Microsoft nel maggio 2014. Il risultato è stato quello di una forte correlazione positiva con un rapporto di 0,79, su un massimo di 1, tra tasso di utilizzo di software illegale e incidenti legati al malware.

Lo studio si fonda sulla principale ricerca di BSA che esamina i tassi d’illegalità negli impieghi di software a livello globale: nel 2014, ad esempio, in Italia, il tasso di pirateria è stato pari al 47%, superiore alla media mondiale che è del 43%. La ricerca metteva in evidenza la consapevolezza di molti utenti nel vedere le minacce alla sicurezza originate dal malware come principale deterrente all’utilizzo di software pirata, al quale il 69% degli intervistati associava il timore di accessi non autorizzati di hacker e il 59% il rischio di subire perdite di dati.

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