Un data center italiano al 100%, totalmente neutrale e che affiancherà lo storico nodo di via Caldera, il Milan Internet Exchange (Mix) per rendere ancora più potente e sicura la connessione al web in Italia, garantendo allo stesso tempo continuità dei servizi nell'eventualità di un blocco del Mix. La nuova struttura vedrà la luce tra qualche mese e si chiamerà Internet Park: 30.000 metri quadri voluti da WholeData, società che nasce dall'unione di competenze specifiche nella realizzazione e gestione di data center commerciali, alle porte di Milano, a Pioltello.
Un centro iper-connesso, sicuro e soprattutto neutrale nei confronti di qualsiasi operatore, come ci tiene a ribadire all'Adnkronos il managing director dell'azienda Cristiano Zanforlin: "Abbiamo deciso di rimanere neutrali scegliendoli tutti. Siamo una sorta di pubblica amministrazione, perché diamo spazio a chiunque voglia agli stessi prezzi". Un progetto ambizioso che non è stato facile portare avanti, sostiene il manager, che parla di "difficoltà nel muoversi" soprattutto "perché il progetto inizialmente era stato snobbato, perché minava alcuni status quo. Non dico - precisa - che ci abbiano messo i bastoni tra le ruote, ma di certo la strada è stata in salita ". Poi "abbiamo convinto il Mix della validità del progetto e proprio il data center di via Caldera ci ha creduto e ha iniziato a supportarci".
Un problema, spiega Zanforlin, che fa "da freno allo sviluppo in Italia è il fatto che ciascun operatore investe per conto suo nei data center e mantiene la sua quota di mercato. Noi con l'Internet Park facciamo in modo che gli operatori possano aver accesso a quote di mercato che oggi appartengono alla concorrenza. Insomma, vogliamo scardinare un meccanismo, portando vantaggi agli operatori più intelligenti".
Un obiettivo che intende perseguire WholeData è quello di "mettere una toppa alla criticità del sistema, offrendo agli operatori un secondo nodo e in futuro altri in città chiave come Torino, Verona, Roma, Palermo e Bari" così da garantire sempre la continuità dei servizi. Il tutto con un occhio di riguardo sia alla sicurezza che all'ecosostenibilità. La prima "è più che importante e spetta a noi che siamo quelli che fisicamente attaccano i cavi. Abbiamo previsto cinque livelli di sicurezza - spiega - per accedere fisicamente, cinque checkpoint da superare che vanno dal perimetro esterno della struttura di Pioltello all'armadio dove è contenuto il computer".
Per quanto riguarda il rispetto per l'ambiente, "quello dell'ecosostenibilità - aggiunge Zanforlin - è un approccio sposato sin da subito, anche perché costruendo un edificio da zero non potevamo sottrarci alle responsabilità". Internet Park è registrato al programma di certificazione Leed Green Building Council con target Platinum. A oggi, "siamo gli unici in Italia - conclude il manager - e in Europa ce ne sono pochi. E' una certificazione che ci aiuta e ci rende sereni".
