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Cosa accade alle nostre mail dopo morti?

04 novembre 2017 | 13.39
LETTURA: 3 minuti

(FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
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La vita scorre a un ritmo così veloce - almeno quella che passa sotto alle nostre dita (che sia per lavoro o per piacere) - al punto che tra chat, social e web non abbiamo il tempo di fermarci a pensare, o forse non vogliamo, a cosa accadrà quando saremo morti alle mail che scriviamo e riceviamo.

Potranno essere lette dai familiari? Saranno accessibili a una persona scelta da noi quando eravamo in vita? Sono alcune delle domande poste in un articolo della scrittrice-avvocato Ephrat Livni pubblicato da 'Quartz', testata specializzata in new economy.

Una prima risposta per gli Stati Uniti arriva dalla sentenza della Corte d'Appello del Massachusetts dello scorso 16 ottobre. Nella causa Ajemian-Yahoo, i giudici hanno stabilito che anche se non c'è autorizzazione l'esecutore testamentario può entrare nella posta elettronica del defunto per capire le intenzioni circa proprietà ed eredità.

IL CASO - Il caso è stato aperto nel 2009 dopo la morte improvvisa di Robert Ajemian, scomparso a 43 anni in un incidente in bicicletta. Non avendo lasciato alcun testamento, i fratelli erano stati nominati per legge amministratori del patrimonio.

LA MAIL - Per capire come dovessero essere divise le proprietà, hanno quindi cercato di accedere alle mail di un account Yahoo. La società ha però negato l'accesso, sostenendo che si sarebbe trattato di una doppia violazione: quella delle misure per proteggere la privacy contenute nello 'Stored Communications Act' (SCA, 21 ottobre 1986) e anche quella dei termini di servizio dell'azienda.

I GIUDICI - Ma i giudici non sono d'accordo e, sebbene ritengano che un tribunale deve 'gelosamente' proteggere la riservatezza, sottolineano che in determinate circostanze esiste anche un interesse pubblico che può giustificare l'accesso: come nel caso in cui la persona morta non abbia lasciato o potuto lasciare le proprie intenzioni sulle proprietà.

LEGGE FEDERALE - Quindi, a loro avviso, la legge federale sulle comunicazioni archiviate consente a Yahoo di divulgare il contenuto delle mail quando, come nel 'caso Ajemian', il rappresentante legale del defunto lo richiede per capire come distribuire l'eredità.

IL TRIBUNALE - Per quanto riguarda invece la violazione dei termini di servizio, Yahoo ha il diritto di respingere una richiesta di accesso e sarà, in questo caso, un Tribunale ordinario a decidere nel merito.

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