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Scoperta Eset, attacco Cyber spie al Venezuela

05 agosto 2019 | 11.43
LETTURA: 3 minuti

Operazione attiva in America Latina, colpito anche Ecuador. Luca Sambucci all'Adnkronos: "E' una nuova dimensione di scontro ma non facciamo speculazioni su chi possa aver organizzato l'operazione"

Grafico diffuso da Eset
Grafico diffuso da Eset

Scoperta dai ricercatori di Eset una campagna di cyber spionaggio in corso contro obiettivi di alto profilo in America Latina. Più della metà dei computer attaccati, fanno sapere da Eset, "appartiene alle forze armate venezuelane ma tra gli obiettivi ci sono anche Istituzioni come la Polizia e i Ministeri dell’Istruzione e degli Affari Esteri".

Secondo i ricercatori, la maggior parte degli attacchi - circa il 75% - ha avuto luogo in Venezuela, mentre un altro 16% si è focalizzato in Ecuador. Il gruppo dietro Machete responsabile di questi attacchi ha rubato gigabyte di documenti riservati ogni settimana.

La campagna "è ancora molto attiva" e arriva in un momento di forti tensioni regionali e internazionali tra Stati Uniti e Venezuela. "L'attacco alle istituzioni venezuelane è solo l'ultimo esempio di come la cibernetica si stia elevando a nuova dimensione di scontro e diplomazia fra gli Stati e le organizzazioni intermedie" sottolinea Luca Sambucci, Operations Manager di Eset Italia, intervistato dall'Adnkronos sull'operazione Machete.

Sambucci evidenzia che "governi, strutture statali e forze armate fanno sempre più affidamento all'informatica, digitalizzando e portando online dati e informazioni via via più sensibili. Questo consente ad attori ben organizzati - Stati ma anche gruppi di hacker che rivendono il bottino al miglior offerente - di carpire informazioni segrete da remoto, quando prima invece c'era bisogno di operazioni ben più pericolose con agenti in loco".

Il trattamento informatico dei dati, argomenta ancora Luca Sambucci, "aumenta la facilità degli attacchi e soprattutto consente di sferrarli nascondendosi dietro l'anonimato, fornendo quindi agli attaccanti la possibilità di dichiararsi estranei ai fatti" e la ricerca di Eset "mostra come gli hacker in questo caso fossero interessati in particolare all'esfiltrazione di documenti militari venezuelani".

"Non facciamo speculazioni su chi possa aver organizzato l'operazione di spionaggio, osserviamo solamente come l'America latina non sia frequentemente al centro di questo genere di operazioni, ma è possibile che negli ultimi anni qualcosa sia cambiato" osserva infine l'Operations Manager di Eset Italia.

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