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Moda: denutrite o solo magre? La Francia lancia la sfida/Adnkronos

16 marzo 2015 | 19.06
LETTURA: 7 minuti

Dopo i due emendamenti depositati stamattina all'Assemblea nazionale in Francia per arginare il fenomeno delle mannequin che rischiano l'anoressia, l'Italia si interroga sulla salute delle modelle eccessivamente magre. Raffaella Curiel: "L'immagine della donna magra, denutrita, è stata sfruttata dagli stilisti del pret-à-porter perché la donna senza forme si veste più facilmente"

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Troppo magre per sfilare? Questa mattina all'Assemblea Nazionale in Francia sono stati presentati due emendamenti a sorpresa al progetto di legge 'Loi santé' di Marisol Touraine, ministro degli affari sociali e della salute francese, che vietano di ingaggiare modelle denutrite. Uno dei due emendamenti, depositati dal deputato del Partito Socialista Olivier Véran, si esprime anche contro l'apologia dell'anoressia, disturbo alimentare che secondo ABA (Associazione italiana Bulimia e Anoressia) colpisce circa il 3% della popolazione e che nel 95% dei casi coinvolge le donne.

"Sono assolutamente d'accordo con gli emendamenti proposti in Francia - ha detto Raffaella Curiel all'Adnkronos - l'immagine della donna magra, denutrita è stata sfruttata dagli stilisti del pret-à-porter perché la donna senza forme si veste più facilmente". La stilista meneghina, che negli anni si è guadagnata il soprannome di 'intellettuale della moda italiana' grazie alle sue collezioni ispirate al mondo dell'arte e della letteratura si è detta contraria alla magrezza eccessiva nel mondo della moda: "il messaggio lanciato dalla moda oggi è certamente diseducativo, ci sono ragazzine che muoiono a causa dell'anoressia. Non è vero che le modelle mangiano, spesso nei backstage dobbiamo dargli acqua e zucchero, e io continuo a dire loro 'mangiate, mangiate' è una vergogna. La donna deve avere un minimo di forme, sono sinonimo di femminilità".

Il primo dei due emendamenti vieta alle agenzie di assumere ragazze considerate medicalmente 'denutrite'

I provvedimenti francesi seguono lo scandalo suscitato nel 2010 da Carine Roitfeld che le è costato la poltrona di direttore di 'Vogue Paris' per un editoriale che vedeva protagonista una bambina di 10 anni fasciata in mise provocanti, e la legge varata dal Senato francese che dal 2013 ha messo al bando i concorsi per le modelle-bambine.

Il primo dei due emendamenti depositati stamani vieta alle agenzie di assumere delle ragazze considerate medicalmente 'denutrite'. L'emendamento ha un doppio obiettivo: proteggere le modelle ma anche le giovani francesi che, identificandosi nelle mannequin sottopeso, rischiano di mettere in pericolo la propria salute psicofisica. Il deputato Olivier Véran, medico tra l'altro al CHU di Grenoble, ha spiegato al 'Dauphiné libéré' che esistono una serie di indicatori per stabilire lo stato di salute di un individuo tra cui l'Indice di Massa Corporea (BMI).

"Ci tengo a ricordare che un BMI inferiore a 16 rileva uno stato di allarme gravissimo - ha detto Véran - e che già al di sotto di 18 si tratta di denutrizione. In altri paesi sono già state prese delle misure per arginare il problema come in Spagna o in Israele e in Francia? Niente o quasi. A parte la carta firmata da Roselyne Bachelot nel 2008 quando era ministro che non era altro che un augurio a rilanciare una riflessione sul tema dell'anoressia".

Vèran richiede certificato che verifichi rispetto dei valori nutrizionali minimi

Con questi provvedimenti, Véran propone di modificare il Codice del Lavoro per obbligare le agenzie di modelle a presentare un certificato medico per ogni mannequin 'assoldata' che verifichi il rispetto dei valori nutrizionali minimi. Tali valori sono in procinto di essere stabiliti dall'Alta autorità della salute francese.

Tra i provvedimenti presentati oggi per impedire il fenomeno delle modelle denutrite, spicca una pesante sanzione penale contro chi assume ragazze sottopeso e che prevede fino ai sei mesi di carcere e una multa di 75.000 euro per i trasgressori.

"Non si sta parlando solo di magrezza – ha spiegato Véran – ma di denutrizione! Voler far entrare delle modelle di un metro e ottanta in abiti taglia 34 non è affatto normale. E se una ragazza con un BMI pari a 18 è considerata dagli addetti ai lavori come troppo grassa, beh è questo il vero problema".

in Francia sono tra le 30 e le 40.000 a soffrire di anoressia

Secondo le stime di Véran, solo in Francia sono tra le 30 e le 40.000 persone a soffrire di anoressia, disturbo che ha un impatto sociale rilevante poiché viene spesso esasperato dalla rete. Il secondo emendamento della 'Loi santé', quello dell'apologia dell'anoressia, creerà difatti un 'delitto di valorizzazione della magrezza eccessiva' e vieterà i siti 'pro-ana', che su internet inneggiano le adolescenti al mito della magrezza.

Il fenomeno 'Ana', nato proprio sul web, venera l'anoressia come se fosse una divinità, un modello di perfezione da raggiungere, costi quel che costi, compresa la vita. Questi siti spiegano ad esempio alle adolescenti di 12 anni che per essere belle bisogna avere il 'tigh gap', uno spazio di 15 centimetri tra una coscia e l'altra.

Bufera su Stella McCartney che aveva pubblicato foto modella scheletrica

I disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia sono spesso associati al fashion system che esplicitamente o indirettamente, contribuisce a inviare messaggi sbagliati alle adolescenti. Un esempio? A suscitare un polverone di polemiche era stata lo scorso ottobre la stilista britannica Stella McCartney che sul proprio profilo Instagram aveva pubblicato la foto di una modella scheletrica, la sudcoreana Ji Hyde Park che indossa una maglietta della sua collezione primavera-estate accompagnata dalla scritta 'Worn well!! X Stella' cioè 'Indossato bene!! Baci, Stella'.

La stilista decise allora di sostituire la foto della discordia mettendo al posto di quella di Ji Hyde Park lo scatto che ritraeva Malaika Firth, leggermente più in carne, e dichiarando al quotidiano britannico 'The Independent'  che la foto era stata scattata di fretta nel backstage e che la sua casa di moda intendeva celebrare la donna senza discriminazioni di razza, taglia o età.

Ma è davvero così? Viste dall'esterno, le giovani modelle che calcano le passerelle sembrano l'incarnazione del glamour: sfilano fasciate in abiti costosi, fanno campagne pubblicitarie e shooting in location da favola. Ma la moda ha anche un lato oscuro, quello legato ai diritti delle modelle. Come ogni lavoratore, anche la modella può far valere i propri affidandosi a un sindacato, ma come funziona veramente? In Francia esiste il 'Synam', il sindacato nazionale delle agenzie di modelle che raggruppa una cinquantina di agenzie tra cui spiccano i nomi di Viva, Img e Next. In Gran Bretagna invece 'Equity Model Union' ha stilato uno statuto, il '10 point code' che propone una lista di valori nutrizionali da verificare (componenti nutrizionali, indicazioni sul peso, consumo di alcol e droga) prima di ingaggiare una mannequin.

Responsabile casting Andrea.Incontri, non scegliamo mai modelle eccessivamente magre

La maggior parte delle modelle muove i primi passi nella moda affidandosi proprio alle agenzie che si occupano di procurare contatti e ingaggi con le principali Maison. Spesso però le agenzie non sembrano verificare lo stato di salute delle proprie reclute. Già due anni fa in Brasile l'agenzia 'Star Models' denunciava l'anoressia nel sistema moda incitando le modelle a mangiare con lo slogan 'Non siete un bozzetto. Dite no all'anoressia'. La campagna ha riscosso successo ovunque, e in Italia sono molti i brand che hanno detto di aver chiuso la porta in faccia a modelle troppo emaciate, inneggiando a una bellezza sana.

"Tendiamo a scegliere una certa tipologia di donna che possa incarnare il messaggio del brand - dice all'Adnkronos Alessandro Bruno, il responsabile dei casting per il marchio Andrea.Incontri - non scegliamo mai modelle eccessivamente magre, cerchiamo di evitare di dare un'immagine negativa ma prediligiamo ragazze che siano appropriate all'immagine del brand. Le stesse agenzie di Milano alle quali ci affidiamo come Img, Next, Elite, No Logo e Major, rifiutano un certo tipo di stereotipo basato sull'estrema magrezza e se un brand non vuole modelle scheletriche le agenzie si regolano di conseguenza. Siamo noi a organizzare i catering durante le sfilate e posso assicurare che le nostre modelle mangiano sempre nel backstage".

Denutrite o solo magre? Il rompicapo delle modelle sembra irrisolvibile. Una cosa è certa: da oggi in Francia non basteranno scuse pubbliche per evitare sanzioni. Una volta diventati esecutivi, gli emendamenti della 'Loi santé' potrebbero creare un effetto domino in tutto il sistema moda, un passo avanti straordinario che tutelerebbe non solo la salute delle modelle ma quella di milioni di adolescenti.

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