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Moda: nuovo corso per Borsalino, intanto vendite restano al top/Adnkronos

06 maggio 2015 | 19.24
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Nuovo corso per Borsalino, marchio icona del made in Italy nel mondo. Arriva il cavaliere bianco a salvare dal rischio fallimento l'azienda di Alessandria che ha presentato in Tribunale la richiesta di concordato. Philippe Camperio, finanziere italo svizzero, affitterà un ramo d'azienda della società per garantirne la continuità produttiva e, al termine dell'iter previsto dalla legge, assumerà il 100% del controllo della maison.

Borsalino
Borsalino

Nuovo corso per Borsalino, marchio icona del made in Italy nel mondo. Arriva il cavaliere bianco a salvare dal rischio fallimento l'azienda di Alessandria che ha presentato in Tribunale la richiesta di concordato. Philippe Camperio, finanziere italiano che vive in Svizzera, affitterà un ramo d'azienda della società attraverso il fondo Haeres Equita per garantirne la continuità produttiva e, al termine dell'iter previsto dalla legge, assumerà il 100% del controllo della maison. Fallimento scongiurato, dunque, dopo i guai di natura squisitamente finanziaria da ricondurre alla figura di un ex proprietario, Marco Marenco, arrestato, dopo sei mesi di latitanza, a Lugano su richiesta di rogatoria e di mandato di cattura internazionale. Sul cinquantanovenne imprenditore astigiano pende l'accusa, quale ipotesi principale di reato, di bancarotta fraudolenta.

Negli ultimi anni, infatti, avrebbe girato ingenti quantità di denaro delle sue aziende su conti offshore nei paradisi fiscali. Si tratterebbe di un 'buco' da 3,5 mliliardi di euro. Le indagini, avviate dalla Dogana di Alessandria, channo messo in luce un'evasione di 4 milioni di euro d'accise sul gas di Metanprogetti, una delle aziende di Marenco. Una cifra poi rivista al rialzo a 300 milioni. Nel contempo diverse altre società controllate hanno mostrato passivi importanti. Dopo l'uscita di Marenco, l'azienda è stata guidata da Marco Moccia, ad, e del presidente Raffaele Grimaldi che hanno riportato margine operativo lordo nel primo trimestre dell'anno a circa 200mila euro.

Camperio, che vive a Ginevra, è presidente e fondatore di Swiss Luxury Beliefs e founding partner di Quest Partners, una investment banking boutique, con sede a Ginevra e Toronto. Swiss Luxury Beliefs è un private equity che si occupa di acquisire e gestire marchi del settore lusso.

Il clamore mediatico ha riaccedso l'interesse sul prodotto

Intanto, la vita del cappello più famoso al mondo prosegue apparentemente ignara delle vicende giudiziarie e finanziarie. Nessuna ripercussione sulle vendite, stando a quanto raccontano i multibrand che rivendono la griffe.

Dalle grandi metropoli alle piccole realtà, secondo i rivenditori interpellati dall'AdnKrons, i prodotti della storica azienda di Alessandria, fondata nel 1847 da Giuseppe Borsalino, non sembrano avvertire il peso della vicenda, anzi qualcuno afferma che il clamore suscitato ha riacceso l'interesse per il prodotto. "Borsalino si vende e va abbastanza bene -dice Sonia Bacca, titolare di 'Cappelleria Bacca' di Rovereto- I clienti non se ne sono neanche accorti dei guai di Marenco, Borsalino è il marchio più conosciuto ed è sempre richiesto, è tra i brand al top delle vendite nel settore dei cappelli'.

Dello stesso avviso Viola Tarabella, capoarea accessori di 'La Rinascente' a Roma: "Borsalino è un modello che è sempre scelto dai clienti, l'andamento delle vendite è buono -afferma- è un cappello molto richiesto ancora oggi, soprattutto per i modelli femminili. Il classico è quello più venduto ma anche i modelli stagionali si vendono bene, sebbene il prezzo sia elevato è comunque un brand molto prestigioso e riconosciuto in tutto il mondo. Per il momento le vendite non hanno risentito dei fatti che hanno coinvolto Marenco e i problemi dell'azienda non sono ricaduti sui consumatori, almeno per ora".

Qualcuno lamenta 'grosse difficoltà con le consegne'

Sulla stessa lunghezza d'onda Andrea Troncarelli, titolare di 'Antica Cappelleria Troncarelli' di Roma: "Borsalino si vende sempre bene, anzi, credo che i fatti che sono avvenuti recentemente gli abbiano fatto pubblicità -afferma Troncarelli- E' un marchio forte che è sempre richiesto e non risente della crisi societaria. Tra i modelli che vendiamo meglio senza dubbio c'è quello in feltro, che non conosce crisi".

Anche nella boutique milanese 'Antonia', le vendite dei Borsalino non hanno registrato inflessioni: "Abbiamo un solo modello di Borsalino, il classico, che in generale si vende sempre bene" ha affermato la responsabile del negozio.

Una voce fuori dal coro è quella di Annamaria Carozzi, titolare della storica 'Cappelleria Viariani' di Torino: "Borsalino è sempre richiesto dai clienti ma al momento abbiamo problemi con le consegne -afferma Carozzi- Già dall'anno scorso abbiamo avuto problemi, non riesco a parlare con l'azienda e in questo momento ho saputo da altri fornitori che producono per Borsalino che hanno grosse difficoltà a consegnare. Per quello che mi riguarda sono tantissimi anni che compro Borsalino, qui chi cerca un classico lo trova ma la linea moda, quella delle collezioni stagionali, non tira molto".

Più venduti i modelli meno cari

"Questo negozio è molto antico, e la nostra è una clientela tradizionale, ma spesso chi cerca Borsalino finisce per comprare un articolo meno costoso -continua la titolare di Cappelleria Viariani- Borsalino è un brand prestigioso, e il cliente vuole il cappello di qualità, certo, ma poi finisce per comprarne un altro che è meno caro. E' senza dubbio il marchio più quotato soprattutto tra chi deve fare un presente, anche se non si sceglie il modello più costoso, basta il nome Borsalino a garantire il valore del cappello. E' vero anche che se supera i 100 euro il Borsalino non viene comprato, io ne ho un magazzino ancora pieno".

"Certo, in città come Milano, dove la clientela è più cosmopolita, è normale che i Borsalino si vendano di più ma è pur vero che sono le piccole realtà come la mia a formare il tessuto economico. Ogni volta che entra un cliente mi dice 'Voglio un Borsalino' ma in realtà finiscono per comprare un articolo che costa meno, sebbene Borsalino sia un nome che in Italia e all'estero ha una risonanza enorme" conclude Carozzi.

Giancarlo Manzoni di 'Roberto Manzoni Ravenna', storica bottega di cappelli ribadisce invece come la storica azienda piemontese sia il top per chi sceglie di affidarsi alla qualità e alla sartorialità del cappello Borsalino: "Borsalino è la Ferrari dei cappelli, nel nostro settore ha la stessa fama del Cavallino - afferma Manzoni- Non abbiamo registrato né cali né crescite nelle vendite negli ultimi anni, neanche in questo momento, anzi, c'è molta curiosità intorno a Borsalino proprio per i fatti avvenuti il mese scorso".

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