di Maria Elena Molteni - "Medio Oriente, Medio Oriente, Medio Oriente e Cina, Cina, Cina": lo scandisce tre volte Mena Marano, amministratore delegato del gruppo Arav che produce Silvian Heach, Silvian Heach Denim, Silvian Heach Kids, SH, Silvian Heach Eyewear e in licenza Aston Martin, per sottolineare quello che è il focus dell'azienda di moda dei prossimi 4 anni. Con l'obiettivo, di raggiungere un giro d'affari di 15 milioni di euro al 2019 in ciascuna delle due aree (mentre il piano industriale a 5 anni prevede di portare a 113 milioni di euro il fatturato di gruppo con una percentuale di esportazioni pari al 35%).
Mentre è in atto un'azione di rebranding sia su Silvian Heach sia su Sh, l'ad chiarisce che l'obiettivo dell'internazionalizzazione è essenziale per la crescita e che Silvian Heach è un marchio maturo per affrontare i nuovi mercati. SH, invece è più giovane (21 i punti vendita ad oggi, di cui la metà diretti e l'altra metà in franchising) e segue "logiche completamente differenti, tali per cui controllare la filiera è necessario".
E se da una parte "punteremo molto sul travel retail" spiega Marano, "in questo momento Cina e Medio Oriente sono i mercati sono più attivi, dinamici e recettivi di quelli che possono essere nuovi progetti, nuovi consumi. Per quanto riguarda la Cina, c'è un grosso potenziale dal punto di vista dei consumi vista la loro crescita interna, il potere di spesa e l'evoluzione stessa del consumatore interno. Rispetto al mercato del M.O. e del Golfo in generale, è in atto un cambiamento che ha portato a un avvicinamento anche a brand non di lusso. C'è una forte propensione all'acquisto di prodotti di fascia media che permette a brand come Silvian Heach di crescere e definire accordi strategici di sviluppo".
Cosa che, precisa, "abbiamo fatto e stiamo facendo portanto avanti un progetto distinto per ogni Paese" chiudendo accordi con partner diversi in ogni territorio. "Stiamo operando per dare maggiore forza allo sviluppo. Il territorio è molto vasto e ha la necessità di avere partner locali. L'orientamento è fare una collaborazione con gruppi specifici che si muovono sul territorio".
Ad oggi Silvian Heach ha aperto in Oman Muscat: dobbiamo aprire Riyadh e Gedda. Poi, sempre entro settembre, Alessandria D'Egitto e Il Cairo a Doha in Quatar".
In Cina il gruppo è presente e "ora stiamo trattando per aprire con un partner importante. La Cina - tiene a sottolineare l'ad - è più complicata rispetto al Medio Oriente perché i cinesi sono più lenti nelle risposte e anche per le collezioni hanno bisogno di taglie, stili e colori differenti". Nelle nuove aree di sviluppo l'obiettivo "è riuscire, entro la fine del 2019, a realizzare 15 milioni in Medio Oriente e altrettanti in Cina. Questo è il target. A supporto di questa strategia abbiamo definito una collaborazione nel senso che stiamo implementando meglio una divisione retail che seguirà soltanto l'estero".
Il gruppo Arav ha chiuso il 2014 a oltre 77 milioni di euro e nel primo semestre dell'anno ha registrato un incremento del 3% sui primi sei mesi del 2014. Per la fine del 2015, anticipa Marano, l'obiettivo di fatturato è di "crescita del 10%".
Nell'ottica di riposizionamento del brand verso l'alto, Silvian Heach ha presentato anche un nuovo concept per i futuri negozi progettato da Studio Fabio Caselli design. Nuova veste anche per Sh, meno boutique e più pop. Debutteranno in via Dante a Milano entro fine anno, nel nuovo spazio di 700 metri quadrati. Uno spazio connesso, ma con due ingressi indipendenti, proprio a sottolineare la distinzione e il diverso dna dei due brand. Nel 2015 sono previste in tutto 12 nuove aperture per Silvian Heach e SH 5 (in questo caso solo mercato domestico).
