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Haute Couture

Francesco Scognamiglio debutta nell'alta moda: "A Parigi porto la mia Napoli"

01 luglio 2016 | 15.09
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Francesco Scognamiglio tra due modelli della collezione fall/winter 2016-2017 (Afp) - AFP
Francesco Scognamiglio tra due modelli della collezione fall/winter 2016-2017 (Afp) - AFP

di Federica Mochi

Le radici sono partenopee, ma il curriculum è internazionale. Un binomio consolidato che ha contribuito a tracciare la strada del suo successo, proiettandolo, in una manciata di stagioni, nel gotha degli stilisti più apprezzati e celebrati del fashion system. E splancandogli, al tempo stesso, le porte della couture parigina, dove domenica farà la parte del leone, inaugurando il calendario dedicato alle collezioni di alta moda. Da Napoli, dove è nato e si è formato, di strada ne ha fatta Francesco Scognamiglio, stilista 41enne, tra i pochi italiani a sfilare nella Ville Lumière, dove svelerà la sua collezione in un rendez-vous confidentiel con la stampa e le clienti più blasonate.

Un ritorno ai suoi primi amori, l'alta moda e la sartorialità, come racconta lui stesso all'Adnkronos: "La scelta di tornare all'alta moda rappresenta un'evoluzione naturale del mio stile - spiega Scognamiglio - Sono lusingato di sfilare a Parigi, non solo da come la mia richiesta sia stata accettata subito e mi sia stato comunicato da Elie Saab, ('membre correspondant' de la Chambre syndicale de la haute couture, ndr) ma anche dal fatto che aprirò le sfilate proprio con la mia collezione".

Dai primi passi mossi negli atelier di Donatella Versace, con la quale ha intrecciato una solida amicizia sin dal 1994, militando nelle fila della griffe della Medusa, fino agli abiti disegnati per Madonna e Lady Gaga, o indossati da star del jet set internazionale come Rihanna, Eva Riccobono e Nicole Kidman, Scognamiglio è legato a doppio filo alla sua terra, che traduce idealmente nelle sue creazioni: "Napoli è sempre presente nelle mie collezioni - spiega lo stilista - e ha una forma di un heritage in cui trova spazio l'eco della grandiosa eleganza delle donne napoletane, della maestria della sartorie del posto, della ricchezza decadente dei palazzi e del savoir faire dei napoletani".

Quello che manderà in pedana domenica si preannuncia come un vero e proprio cabinet de curiosité à la Scognamiglio, una quindicina di abiti che rinsalderanno il legame viscerale dello stilista con la couture, un'arte che padroneggia sin dagli esordi. Gli abiti che lancerà sul palcoscenico parigino sono stati realizzati nella sua sartoria assieme alle sue assistenti, con le quali lavora a stretto contatto: "Con me condividono tutto - racconta Scognamiglio - la creazione di ogni mia collezione, di ogni singolo capo è guidata dal mio ideale di donna. Non si tratta di un preciso canone fisico ma di un'attitudine".

Ma è vero, come si dice spesso, che oggi l'alta moda è un concetto un po' arcaico? "L'alta moda - chiosa il creativo - è l'espressione di un sogno. Realizzare modelli haute couture, per me, significa condividere il mio sogno, far sentire il profumo dei tessuti e di abiti che sono al centro di una ricerca vera". Lo stilista, che ha aperto il primo atelier di alta moda a Pompei nel 1998, e tre anni più tardi sfilava già in calendario a Milano si dice "davvero orgoglioso" di essere a un passo dal tagliare l'ennesimo, considerevole, traguardo, coronato da 18 anni di successi.

"Penso che sia necessario fare molta fatica nella vita, prima di riuscire a salire sul palco ed essere l'unico vero protagonista - ammette Scognamiglio - Amo correre rischi e, anche se sono sempre rimasto con i piedi per terra, non ho mai limitato le mie emozioni". Oggi che è il proprietario "di un piccolo tesoro nel mondo della moda" che porta il suo nome non può che sentirsi orgoglioso. "Sto inaugurando un nuovo e importantissimo capitolo - sottolinea - Sono fiero di essere arrivato dove sono e ringrazio sempre chi ha creduto in me e mi ha aiutato a tagliare questi importanti traguardi".

E mentre nel fashion system si fa largo il see now buy now, quel 'guarda ora e compra ora' che tiene banco da mesi, il lavoro di Scognamiglio è lontano anni luce da queste logiche: "Credo che la moda stia prendendo un indirizzo industriale - afferma lo stilista - La moda, e soprattutto l'alta moda, dovrebbe continuare a mantenere quel suo essere, per certi versi, un esercizio di stile dedicato a chi quel sogno lo vuole vivere e indossare".

Del resto, con il suo ingresso nel calendario dell'alta moda parigina, Scognamiglio appare pronto a delineare un nuovo corso al suo brand: "Se ho già in mente nuove mosse? - conclude - Per me il ritorno all'haute-couture rappresenta sicuramente un punto di partenza".

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