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Moda: Marras, viaggio onirico in Giappone

20 settembre 2019 | 15.36
LETTURA: 3 minuti

Lo stilista sardo presenta la sua spring-summer 2020 all'Elfo di Milano: "Mai come stavolta c'è l'amalgama delle varie discipline

(Afp)
(Afp)

di Federica Mochi
È una performance struggente, intensa, come la soundtrack che risuona in sala, sul palcoscenico del teatro Elfo di Milano, dove Antonio Marras ha debuttato meno di 24 ore fa con il suo 'Mio cuore io sto soffrendo. Cosa posso fare per te?', primo atto teatrale da lui stesso ideato e diretto. E' qui che pulsa di cuore dello stilista sardo, che per la primavera-estate 2020 mette in scena un métissage che fonde atelier e alta moda, modernità e sartorialità.

"La collezione è un incontro tra due mondi differenti, Giappone e Sardegna - spiega lo stilista nel backstage - è un lavoro partito da vecchie stampe giapponesi rimodellate, riassemblate e ricostruite con pezzi di lavoro di Lucia Pescador, che lavora sul recupero sulle immagini giapponesi ridipinte. Ci sono i kimono rivisitati e rielaborati in pezzi unici e le varie stampe che raccontano cinque momenti diversi della collezione".

Sul palco è magia pura. La sfilata cambia pelle e si trasforma in una performance con quadri e immagini in movimento perenne. "Ma non ha niente a che vedere col lavoro del regista teatrale" assicura Marras, parlando del suo amore per il teatro, che non è solo un vezzo ma "c'è da sempre". La moda che si fa teatro, dunque, in un'onirica storia di pizzo e intarsi, abiti foulard e tagli sbiechi.

Il Giappone e la Sardegna che dialogano, si incontrano, si fondono. Due isole che diventano una. Il pastore e la geisha, i ciliegi in fiore e i kimono, il tailleur denim con applicazioni in pizzo brodé. Applicazioni e stratificazioni che ricalcano la storia del nomadismo, dei telai dai fili d'oro, dall'idea dell'isola, dell'arte applicata, delle tessiture, dei decori e delle sovrapposizioni dell'abito sardo.

Interessante la location. "Ieri è stato il mio debutto da regista teatrale ed era logico che ritornassi oggi per la collezioni". Eppure "mai come stavolta c'era unione, l'amalgama delle varie discipline, quindi il teatro e la moda che si incontrano una volta di più" osserva Marras. L'arte è tutta qui: intensa, struggente, visionaria.

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