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Moda: Coco & granduca Dmitrij, storia d'amore e di gioielli

29 settembre 2019 | 17.15
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Un'immagine di Coco Chanel
Un'immagine di Coco Chanel

Fu uno dei grandi amori di Coco Chanel, il granduca Dmitrij Pavlovic, cugino dello zar Nicola II. Amore a prima vista per la celebre couturiere scoppiato nella Parigi degli anni '20 dove si erano rifugiati in un lungo esilio granduchi e principi imperiali. Complice un'amica, Marthe Davelli, attrice-icona dell'Opéra-Comique. A distanza di circa un secolo la maison Chanel ha creato una collezione di gioielli, haute couture, ispirandosi proprio a quella storia d'amore che sconvolse i benpensanti, ma che influenzò la giovanissima Coco.

Coco disegna i suoi gioielli 'scolpendo' l'aquila a due teste dei Romanov o ispirandosi ai 'kokochnik', i copricapo delle contadine russe, di gran moda alla corte degli ultimi zar, tempestate di pietre preziose o trasformate in tiare e diademi. La storica maison della rue Cambon lancia, dunque, la nuova collezione 'Le Paris russe de Chanel'. Come scrive il settimanale francese 'Point de vue', "si tratta piuttosto di una collezione figlia di un vagheggiamento, di un delirio onirico, quella di una Russia 'parisienne', sognata, desiderata".

E' quella stessa Parigi che la giovane Gabrielle Chanel conosce agli inizi degli anni '20. Gli anni della spensieratezza e dell'abbandono, gli anni 'folli' dell'incoscienza. La guerra alle porte, la Francia e l'Europa vogliono solo dimenticare. Un'euforia contagiosa. Ed è proprio nei salotti che contano che la celebre couturière incontra il malinconico e fascinosissimo granduca Dmitrij di Russia. Ventinove anni, nullatenente e senza un soldo, circondato da un'aura di mistero.

E' lui, infatti, che insieme al principe Feliz Yusupov ed ad altri complici, ha assassinato, nella notte del 30 dicembre, Rasputin, il monaco e guaritore legato alla zarina. L'esilio a cui lo condanna Nicola II si rivela essere la sua salvezza. Dopo il massacro della famiglia imperiale Dmitrij decide di trasferirsi a Parigi con la sorella Marie Pavlovna.

Coco è innamoratissima del suo granduca russo. Si stabiliscono al Ritz, dove lei vive. Regali (una Rolls-Royce Silver decappottabile beige), viaggi in Costa Azzurra e a Biarritz. Dmitrij non ha nulla da offrirle. Le dona gli ultimi gioielli di famiglia salvati dal naufragio della Rivoluzione. Come ricorda ancora 'Point de vue', "in Francia, in quel periodo vivevano migliaia di 'russi bianchi' fuggiti dalla Rivoluzione. I principi si trasformano in 'chauffeur', le loro signore in mannequin per celebri maison haute couture".

"Ma ci sono anche aristocratici che aprono ristoranti, caffè -concerto e cabaret -aggiunge il settimanale- Tra i più conosciuti 'Le Raspoutine'. Chanel si trova perfettamente a suo agio in questa atmosfera nostalgica e bohème". Non c'è solo Dmitrij nell'esistenza di Chanel. Anche la giovane Maria, sorella del granduca, raggiunge gli atelier della maison. Si dedica al ricamo, particolarmente amato e apprezzato nell'haute couture e fonda sull'avenue Montaigne, la maison 'Kitmir'.

Continua fonte di ispirazione, oggi, per la maison Chanel. I gioielli si ispirano ai ricami della principessa Marie o alle decorazioni del granduca Dimitri. Eppure la Russia di Coco rimarrà un sogno infranto d'amore e di passione. Non conoscerà mai la terra del suo Dmitrij. Nel 1967 per festeggiare il 50esimo anniversario della Rivoluzione Russa fu invitata a sfilare a Mosca. Chanel oppose il gran rifiuto. In fondo la sua Russia era quella dei ricordi più cari, dei racconti degli amici.

Una Russia del cuore legata anche ai fasti e alla grandeur del suo appartamento in rue Cambon. Ma anche all'ossessione, a quella smania quasi capricciosa di indossare gioielli e pietre preziose. Soprattutto collane e bracciali in modo sfacciato e ostentato. Cosi' simile ad un'icona.

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