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Vibrazioni mediorientali ed esprit europeo per Jieda

14 gennaio 2020 | 14.14
LETTURA: 2 minuti

Per il suo debutto, Hiroyuki Fujita cuniuga sportswear e sartoriale in un clash di culture

Vibrazioni mediorientali ed esprit europeo per Jieda

di Federica Mochi
Immaginate un viaggio estivo nei paesaggi esotici della Turchia e poi un tuffo nell’Europa più profonda. E da questo clash di culture che prende forma l’uomo secondo Jieda, marchio fondato nel 2007 dal giapponese Hiroyuki Fujita, che per l’autunno-inverno 2020 parte dall’immaginario streetwear per poi declinarlo in una versione sartoriale più matura e contemporanea.

"La collezione è ispirata a un viaggio che ho fatto l’estate scorsa - spiega lo stilista nel backstage -. Un viaggio iniziato in Medio Oriente, dalla Turchia, e concluso in Europa". 

Emozioni ed esperienze che in passerella si traducono nella palette dei colori come il beige, che ricorda la terra turca o anche i blu scuro, "un colore ispirato alla profondità dei fondali del mare europeo" sottolinea il creativo. E ancora, ampie pennellate di burgundy spalmate sulle prime uscite, una cromia ispirata sempre alla palette mediorientale.

Sartorialità e spirito sportswear convivono sapientemente sulla pedana, dove non mancano riferimenti alle icone degli anni ‘80 e ‘90. Capi che combinano oversize e forme più rilassate, tipiche dell’universo Jieda. "Il tailoring è sempre stato presente nelle mie collezioni - osserva Fujita - ma stavolta, sfilando a Milano, è stato naturale focalizzarmi di più su questo aspetto".

Anche le silhouette e i volumi sono propri del tailoring e si riflettono sui capi sportivi come nei pantaloni, nelle giacche in denim e velluto, nel mix and match di jeans, felpe e maglioni destroyed o nella felpa indossata sotto l’abito business gilet e pantalone. Tutti i tessuti, spiega lo stilista, "sono stati realizzati in Giappone in collaborazione con i manifatturieri giapponesi". Un lavoro interessante è quello realizzato sui capi in poliestere riflettente, nella stampa check e nel tie dye spalmato sul velluto. Il pezzo forte? Sicuramente la giacca nera con pannelli floreali, ispirata, neanche a dirlo, ai ramages dei kimono. Crossculturale e minimal. Una buona prima prova per Jieda, se si pensa che ha debuttato oggi su una passerella internazionale. 

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