Creata la prima collezione al mondo di abiti di un noto atelier, che oltre ad essere belli esteticamente, saranno anche super protetti dai batteri e traspirabili e waterproof, grazie ad un trattamento con le nanotecnologie. Un progetto nato "per mettere in evidenza la necessità di una maggiore attenzione per Salute e Ambiente". L’idea, scaturita dall'accordo tra una griffe protagonista della moda del Made in Italy ed un’eccellenza tecnologica italiana, punta a raggiungere l’ambizioso obiettivo, puntando su ricerca e innovazione. La "4Ward360 nanotechnologies", ha difatti, aderito al progetto di stile e benessere dello stilista Federico Sangalli, in occasione dell’evento Milano Fashion Week, intervenendo su questa nuova collezione di indumenti, che sono resistenti a batteri, alle macchie e sono impermeabili, grazie all'applicazione di nuove tecnologie ai tessuti.
"E’ stata mostrata dal vivo – spiega Sabrina Zuccalà, presidente del laboratorio di Nanotecnologia '4ward360' - come la materia, grazie alla tecnologia, si trasforma senza cambiare l'essenza dei tessuti e delle creazioni. Siamo stati lieti di partecipare a questo evento, poiché, sempre ogni giorno di più, è evidente l'esigenza di creare tessuti ‘intelligenti’ in grado di captare e reagire a condizioni ambientali esterne, acquisendo caratteristiche innovative. Zuccalà si è poi soffermata sul maggiore valore in tema di eco sostenibilità di questo intervento: "Le peculiarità dei tessuti trattati con i nanomateriali sono quelle di assimilare le molecole inquinanti senza possibilità di rilascio nell’ambiente, poiché vengono prima assorbite e poi disgregate. Le nanotecnologie infatti, riescono a preservare dall’elettrosmog i vestiti senza intaccarne le caratteristiche. Il nostro intento è quello di puntare sul benessere, garantendo capi sicuri e confortevoli, senza dover rinunciare alla bellezza e allo stile e non modificando la struttura e il touch dei tessuti stessi. Ci affacciamo alla moda, dopo aver applicato e brevettato soluzioni all'avanguardia per la Protezione dei nostri Beni culturali. Le nostre tecnologie devono essere utilizzate per preservare, proteggere, conservare e tramandare la nostra identità, costituita sia dalle nostre opere d'arte, sia da un settore che più rappresenta l'Italia nel mondo come quello della Moda. Il nostro dna culturale deve sopravvivere nel tempo e non essere dimenticato. E’ inoltre significativo che la Moda italiana declinata al femminile e una realtà di eccellenza tecnologica guidata da donne, riescano ad imporsi e ad emergere per creatività e maggiore sensibilità al sociale.
"Tra l'altro - conclude Zuccalà - abbiamo reso possibile un altro evento eccezionale, eseguendo un trattamento con le nanotecnologie del frac del maestro Arturo Toscanini preservandolo così dall’ammaloramento. Il frac dono di un altro grande della musica Riccardo Mutial Conservatorio era stato restaurato dall'atelier Sangalli nel maggio 2019 e noi siamo intervenuti per preservarlo. Le possibili applicazioni future dei nano materiali sulle quali stiamo concentrando la ricerca sono quelle per migliorare la conservazione di costumi storici, o per preservare abiti indossati da persone eccezionali o indumenti usati in film o nel teatro, in modo che anche questo patrimonio non vada perso. Per questo stiamo focalizzando la nostra attenzione sulla creazione di tinture di nuova generazione che potranno riprodurre nel tempo gli stessi colori, ovviando ai problemi di diversità tipici di tinture standard".