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Farmaci: anche pillole inquinano, progetto su uso consapevole e ambiente

06 maggio 2014 | 18.07
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Farmaci: anche pillole inquinano, progetto su uso consapevole e ambiente

Roma, 6 mag. (Adnkronos Salute) - Sviluppare una nuova coscienza sociale sull'importanza di un uso consapevole del farmaco anche volto a limitare l'inquinamento che i medicinali possono provocare. Puntando, in particolar modo, al coinvolgimento di alcune fasce di popolazione: anziani, disabili, giovani, famiglie, stranieri, medici di base e veterinari. E' l'obiettivo di 'Green Health, fai la differenza', campagna di sensibilizzazione per un uso consapevole e senza sprechi del farmaco, un progetto Apmar (Associazione persone con malattie reumatiche), finanziato da Fondazione con il Sud e che vede il coinvolgimento, a livello nazionale, dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Con una spesa nazionale per l'acquisto di farmaci di 25,5 miliardi di euro, pari a circa 430 euro pro capite (rapporto Aifa-Osmed), gli italiani sono grandi consumatori di farmaci, in particolare antinfiammatori e antibiotici. L'inquinamento da farmaci è un problema ambientale emergente e non può essere considerato un inquinamento convenzionale, di matrice industriale, o legato alle attività produttive, ma un inquinamento diffuso a cui ciascuno, più o meno inconsapevolmente, contribuisce.

La letteratura scientifica spiega infatti che i farmaci possono essere considerati degli inquinanti ambientali ubiquitari, che contaminano l'ambiente attraverso una miriade di fonti di inquinamento diffuse. Una volta somministrati, molti farmaci non sono metabolizzati e i pazienti, nel caso dei farmaci per uso umano o gli animali, per i farmaci veterinari, sono quindi considerati la principale fonte di inquinamento. In Italia vengono vendute decine di migliaia di tonnellate di farmaci, ed e noto che molti di questi non siano in realtà utilizzati ma vengano gettati erroneamente nella spazzatura, contribuendo cosi a contaminare l'ambiente e in particolare le acque.

Il progetto Green Health prevede numerose iniziative nel corso dei due anni di durata: una campagna di comunicazione sociale, l'organizzazione di convegni scientifici, laboratori di partecipazione attiva, giornate di raccolta del farmaco scaduto, e la realizzazione di un opuscolo illustrativo e informativo per un uso consapevole e senza sprechi del farmaco, da distribuire sul territorio.

"Attraverso il progetto Green Health - spiega Antonella Celano, presidente Apmar - vogliamo generare un clima di virtuosa consapevolezza tra i cittadini per cambiare la visione che hanno del farmaco, troppo spesso trattato come bene di consumo. Ridurre gli sprechi vorrà dire, di conseguenza, ridurre drasticamente il livello di inquinamento prodotto". "Il primo passo da fare - afferma Luca Pani, direttore generale Aifa - è costruire una nuova cultura del farmaco. Negli ultimi anni, grazie alle campagne di comunicazione rivolte ai cittadini per sensibilizzarli a usare gli antibiotici solo se necessario e dietro la guida del medico, si è registrata una flessione nell'uso di questi farmaci di circa il 6%".

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