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Sanità: Smi presenta piattaforma per convenzione medicina generale

13 maggio 2014 | 17.59
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Sanità: Smi presenta piattaforma per convenzione medicina generale

Roma, 13 mag. (Adnkronos Salute)- La piattaforma di proposta del Sindacato dei medici italiani per il rinnovo della Convenzione della medicina generale è stata inviata oggi alla Sisac, accompagnata da una lettera del segretario generale Smi, Salvo Calì, in vista del prossimo incontro con i sindacati è previsto per il 15 maggio. Nella missiva Calì stigmatizza la richiesta degli altri sindacati di tavoli separati. "Lo Smi non è d’accordo con queste richieste perché prive di logica: la trattativa è tra la parte pubblica e i sindacati dei medici, in modo trasparente, pubblico, con una dialettica aperta tra tutti i protagonisti nell’interesse della categoria e del Ssn", dice il segretario dello Smi.

"Se passasse questa linea dei tavoli separati - dice Calì rivolgendosi alla Sisac - ne deriverebbe un effetto domino anche sulle altre convenzioni, cioè specialistica ambulatoriale e pediatria. Una sorta di balcanizzazione della contrattazione. Un effetto deleterio, che vorremmo tutti che si scongiurasse". Quindi, entrando nel merito delle proposte: "Si punti alla medicina di iniziativa, ai team multi professionali, funzionali alla domanda di salute dei cittadini e del territorio, però si sgomberi il campo da modelli associativi rigidi, inutili e obbligatori", dice Maria Paola Volponi, responsabile nazionale Smi per l’area convenzionata.

Inoltre, "non è accettabile che il nuovo accordo convenzionale, con la scusa della riorganizzazione, riduca la retribuzione dei medici. Una migliore gestione delle risorse (lotta al malaffare e alla cattiva gestione), oltre allo spostamento di fondi dall’ospedale al territorio, servirà senz’altro a finanziare la maggiore qualità dall’assistenza operando una rimodulazione e una redistribuzione del finanziamento del Ssn per il potenziamento e la riorganizzazione della rete territoriale".

In attesa di investimenti adeguati, "questa nuova convenzione si rinnova a risorse invariate, cioè a 'costo zero' - chiarisce Volponi - possiamo però introdurre alcuni assi portanti per questo importante cambiamento. Tra questi, è centrale la stretta correlazione tra ruolo unico e tempo pieno. Non è pensabile che nel prospettato processo di unificazione di tutte le figure della medicina generale non si includa la fine della precarietà e dell’attuale frammentazione: bisognerà dare certezze e prospettive ai professionisti che operano nel ruolo unico, prevedendo, nelle forme e nei tempi possibili anche alla luce delle esperienze di alcune regioni, il tempo pieno, garanzie e la fine del ricorso massiccio ai contratti a tempo.

Non solo: "Si devono affrontare altri nodi irrisolti o, almeno, cominciare a prefigurare risposte adeguate, anche dal punto di vista formativo, a una vera e propria mutazione antropologica del lavoro dei camici bianchi, si pensi alle sfide dell’innovazione tecnologica, agli aspetti relazionali derivanti dal lavoro in équipe, ma soprattutto al passaggio dalla medicina di attesa a quella di iniziativa, anche nel rapporto con i cittadini. Non possiamo arrivare impreparati, scaricando tutto l’onere di questa trasformazione sulle spalle dei medici e nel volontarismo delle Regioni".

"Infine – ribadisce la dirigente Smi - in questo contesto, tra tutti i medici impegnati sul territorio va richiamata l’attenzione sull’area dell’emergenza 118 che, oltre a garantire i cittadini nei momenti più difficili della loro vita, rappresenta anche il tipico esempio di collegamento tra ospedale e territorio. Questi professionisti operano comunque, il più delle volte, in situazione di incertezza contrattuale e normativa, quindi vanno garantite tutele e certezze attraverso un accordo di transizione propedeutico al passaggio a dirigenza. Allo stesso modo, va data maggiore attenzione contrattuale ai medici della continuità assistenziale, della medicina dei servizi e della medicina penitenziaria, mentre per tutte le figure della medicina generale bisogna riconoscere le tutele di cui godono tutti i lavoratori".

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