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Coni: Malagò, mia squalifica? Mondo sport pensa sia una vergogna

30 settembre 2014 | 12.15
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Il presidente del Coni, commenta così la squalifica di 16 mesi che gli è stata inflitta dalla Disciplinare della Federnuoto, in qualità di tesserato del Circolo Canottieri Aniene. Barelli: "Malagò? Ovviamente ognuno può esprimere le proprie opinioni e se ne assume le responsabilità"

Giovanni Malagò, presidente del Coni - Infophoto - INFOPHOTO
Giovanni Malagò, presidente del Coni - Infophoto - INFOPHOTO

"Eterna querelle con Barelli? Onestamente io volo un tantino più alto. Secondo me il mondo dello sport non solo è rimasto sorpreso ma si vergogna di quello che è successo ieri". Giovanni Malagò, presidente del Coni, commenta così la squalifica di 16 mesi che gli è stata inflitta dalla Disciplinare della Federnuoto, in qualità di tesserato del Circolo Canottieri Aniene, per aver espresso in Giunta Coni giudizi ritenuti lesivi della reputazione della Federnuoto in merito a una presunta doppia fatturazione da parte della Fin.

"Il mondo dello sport si deve interrogare su certi dirigenti che continuano a ragionare con mentalità che sono fuori dai tempi di oggi -aggiunge il n.1 dello sport italiano oggi al Centro Giulio Onesti di Roma-, strascichi di una gestione sportiva che non esiste più, di una giustizia sportiva che appunto ha cambiato corso. Secondo me il mondo dello sport non solo è rimasto sorpreso ma si vergogna di quello successo ieri".

"Conoscete bene il nostro mondo, sapete benissimo di cosa stiamo parlando -prosegue Malagò-. E' un fatto difficile da spiegare per chi non è addetto ai lavori. Ricevo tonnellate di messaggi di persone che si chiedono come sia possibile una cosa del genere. E' molto semplice: gli uffici del Coni riferiscono che c'è un problema e io riferisco né più né meno ciò che riferiscono gli uffici del Coni. E' un mio dovere istituzionale di vigilanza, siamo nel pieno rispetto del ruolo che credo sia sacrosanto esercitare". "Poi -sottolinea- questi verbali sono stati dati a un procuratore che ha deferito e il primo grado della giustizia sportiva ha combinato quello che ha combinato, semplicemente perché sono un tesserato, orgogliosamente tesserato di una federazione come tante altre".

Non si è fatta attendere la replica del presidente della Federnuoto, Paolo Barelli. "Siamo chiaramente osservati e valutati anche e se serve anche giudicati ma questo vale per tutti. Siamo molto sereni ma dispiaciuti e sconcertati per tutta la vicenda che non nasce ieri ma da febbraio e da una denuncia del Coni alla Federazione e alla giustizia ordinaria", ha detto il numero uno del nuoto commentando la sentenza di ieri della disciplinare della Fin.

Una sentenza giudicata dal presidente del Coni come vergognosa. "Lo dice lui, ovviamente ognuno può esprimere le proprie opinioni e se ne assume le responsabilità -sottolinea il numero uno del nuoto italiano a margine della presentazione dei campionati di pallanuoto al Foro Italico-. Credo che tutto quanto corrisponde a dei dati di fatto, la sentenza va letta, mi risulta sia stata pubblicata ed è a disposizione di tutti che così possono farsi un'idea propria. La federazione è fatta da persone corrette e dirigenti capaci non solo quando c'è da portare le squadre a eccellere ma anche nella gestione e nell'amministrazione".

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