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Malasanità, boom di denunce negli ultimi 10 anni in Europa: fino al 500% in più

02 luglio 2014 | 13.14
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Al top Germania, Italia e Spagna. Un'impennata del 50% in Gran Bretagna e nei Paesi Scandinavi. L'associazione ginecologi italiani: "Ue faccia di più per la responsabilità medica"

Malasanità, boom di denunce negli ultimi 10 anni in Europa: fino al 500% in più

In Europa è 'boom' di denunce per malasanità e malpractice. Negli ultimi 10 anni il fenomeno del contenzioso medico legale e delle denunce è cresciuto tra il 200 e il 500% in Germania, Italia e Spagna. Un'impennata meno eclatante, ma comunque del 50%, anche in Gran Bretagna e nei Paesi Scandinavi. Sono i dati del focus presentato oggi a Roma dall'Aogoi, (l'Associazione dei ginecologi italiani: ospedalieri, del territorio e liberi professionisti) per la Conferenza internazionale sulla responsabilità professionale.

Secondo gli esperti l'esponenziale crescita del fenomeno si è accompagnata ad un proporzionale aumento dei costi della copertura dei sinistri, stimato in misura superiore al 200% dallo European Hospital and Healthcare Federation (Hope) Standing Committee.

"Di fronte a tale drammatica evoluzione, l'Unione europea è rimasta fin qui pressoché inerte - avverte l'Aogoi - sia sul piano legislativo sia su quello delle proposte di sistemi operativi, volti alla conoscenza e alla soluzione dei problemi posti. Mancano, sia a livello assicurativo che delle singole nazioni, report dedicati e capaci di monitorare il fenomeno". Anche per questo l'Aogoi chiede una Direttiva europea che uniformi responsabilità professionale e coperture assicurative a tutela dei medici e dei pazienti.

Due traguardi per i quali l'associazione dei ginecologi italiani si è già attivata negli ultimi mesi attraverso il coinvolgimento del Parlamento europeo e della stessa Direzione Generale Salute della Commissione europea e che ora assume ancora più importanza alla luce della guida italiana del semestre europeo.

''La proposta di una Direttiva europea sulla responsabilità professionale - spiega Vito Trojano, presidente dell'Aogoi - è il primo step di un percorso che richiederà tempo e grandi energie ma che l'Aogoi ha intrapreso con entusiasmo, nel convincimento, sempre più condiviso anche a livello europeo, che una disciplina comunitaria in materia sia non solo utile ma necessaria. Il prossimo passo - aggiunge - sarà quello di accreditare la nostra associazione in Europa, così da renderla interlocutore attivo presso le Direzioni Generali interessate della Commissione Salute e Mercato''.

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