L'appello del governatore della Regione Puglia ai vertici dell'impresa perché ridiano il lavoro alla 52enne di Brindisi: "E' una decisione devastante per la vita di questa donna"
"Mi rivolgo ai vertici italiani della multinazionale ai quali rinnovo l'appello fatto nell'incontro avuto a Roma qualche giorno fa: fate un passo indietro, rinunciate a un atto di ingiustizia per tornare invece a discutere di politiche industriali per lo sviluppo sostenibile di Brindisi e della Puglia. Troverete sempre nell'Istituzione che presiedo un attento interlocutore". Lo afferma il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che interviene sulla storia di Zoe, il nome di fantasia con cui è stata ribattezzata la 52enne lavoratrice licenziata in tronco dalla multinazionale Lyondell Basell (azienda che opera all'interno del petrolchimico dell'area industriale di Brindisi) dopo il rientro al lavoro al termine di una lunga battaglia contro il cancro.
Si tratta dell'"unica licenziata a Brindisi - sottolinea il governatore - dopo il grande piano riorganizzativo della multinazionale Lyondell-Basell. E' una storia che fotografa la drammatica perdita di diritti e di valore sociale del lavoro e che disvela il cinismo e la crudeltà delle regole che oggi spadroneggiano sempre di più".
La multinazionale ha motivato quell'atto con "'i risultati economici negativi in Europa... la critica situazione del mercato... il processo di contenimento dei costi e di recupero di competitività", sottolinea Vendola. "Per giustificare il licenziamento della persona che si vuole estromettere, basta dunque rifarsi a generiche e astratte ragioni economiche?", si chiede il presidente. "Verrebbe da sorridere se, invece, la situazione non fosse così orribilmente devastante per la vita di Zoe", aggiunge. Nei giorni scorsi ci sono state manifestazioni di solidarietà con la lavoratrice che ha anche incontrato la segretaria della Cgil, Susanna Camusso.
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