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Malattie rare: per 'scovarle' database risonanze bimbi sani vs malati

27 febbraio 2014 | 12.31
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Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - Creare un database italiano per la raccolta e la condivisione di neuroimmagini di bambini affetti da malattie rare con interessamento neurologico e di piccoli sani, per conoscere meglio le mutazioni del cervello in fase evolutiva e soprattutto per aiutare a 'scovare' patologie rare che colpiscono il bambino. E, allo stesso modo, contribuire a diffondere fra i medici la conoscenza dei segni tipici di questi disturbi. Il progetto, nato dalla collaborazione fra Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e altri due Irccs ('E.Medea' di Bosisio Parini, Lecco, e San Raffaele di Milano) e chiamato 'Colibrì' (Collection of pediactric Brain Images), vede la collaborazione di altri 16 centri in tutto il Paese, che invieranno i loro 'casi rari' per la creazione di una speciale banca dati di risonanze magnetiche neurologiche. A parlarne con l'Adnkronos Salute è Bruno Bernardi, responsabile dell'Unità operativa di Neuroradiologia del nosocomio capitolino, che guida la ricerca.

"Le malattie rare sono tante - spiega l'esperto - ma quelle con interessamento neurologico sono oltre il 50%. Eppure, difficilmente l'opinione pubblica associa i disturbi neurologici ai bambini. Mentre invece, nella popolazione pediatrica, fra i tumori più comuni al secondo posto ci sono quelli del sistema nervoso centrale, e al primo le leucemie, che hanno ripercussioni sullo stesso sistema nervoso. Quindi i bimbi sono affetti da malattie neurologiche in maniera importante. Se parliamo di malattie rare, occorre considerare che spesso esordiscono in epoca molto precoce e che loro pronta identificazione è essenziale per salvare la vita di un bambino e per migliorare la sua qualità di vita".

Gli esperti uniti nella 'rete del Colibrì' collaboreranno per creare un "database di dati e immagini e informazioni cliniche di bimbi con malattie rare e di studi Rm normali ottenute con apparecchiature ad alto campo magnetico (3 tesla) su soggetti normali - evidenzia Bernardi - La rete informatica consente l'accesso via web ai dati e la condivisione di questi in modalità sicura e protetta, garantendo l'assoluto anonimato, al fine di erogare un servizio per la ricerca e la consultazione. Il database dedicato alle malattie rare conterrà due parti, una dedicata ai casi con già diagnosi certa e una per i casi la cui valutazione 'in progress' si potrà avvalere degli esperti in rete". (segue)

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