Al ministero degli Esteri di Kuala Lumpur i rappresentanti di 22 paesi sono stati informati oggi degli ultimi sviluppi nelle operazioni di ricerca dell'aereo scomparso sabato 8 marzo ed e' stato chiesto il contributo dei rispettivi paesi agli sforzi in atto.
Tra i presenti, i rappresentanti degli stati dell'Asia centrale, Kazakhstan, Uzbekistan, Kyrgyzstan e Turkmenistan. Per gli inquirenti si tratta, spiegano gli analisti, di effettuare ulteriori verifiche sul "corridoio settentrionale", una delle due rotte, quella verso nordovest, che l'aereo avrebbe potuto ipoteticamente percorrere e che viene considerata come la meno probabile.
A spingere gli inquirenti ad escludere quel percorso e' il fatto che il tracciato indicato sorvola molti territori e quindi imboccando quel corridoio l'aereo si sarebbe trovato esposto a frequenti controlli radar, a differenza di quanto sarebbe potuto accadere in quello che e' stato identificato come l'altro possibile corridoio percorso dal velivolo con il carburante a disposizione, che perlopiu' sorvola l'Oceano Indiano.