(Adnkronos/Dpa) - La controversia era iniziata nel 2008 quando il governo aveva proibito al The Herald di usare la parola "Allah". Il giornale si era rivolto al tribunale e il 31 dicembre 2009 l'Alta corte di Kuala Lampur aveva rimosso la proibizione, sottolineando che la chiesa aveva il diritto costituzionale di usare la parola 'Allah'. Il governo aveva in seguito fatto ricorso.
Preoccupazione arriva dal sito di informazione 'Malaysian Insider', secondo cui la decisione della Corte potrebbe non essere limitata al The Herald ma potrebbe incoraggiare le autorità islamiche locali a continuare a sequestrare le bibbie cristiane scritte in malese e che contengono la parola Allah. "Oggi è l'uso della parola Allah, domani potrebbe essere qualcos'altro. Il cibo che si può mangiare, i libri che si possono leggere, il luogo in cui si possono costruire chiese e templi, i vestiti che si possono indossare", ha messo in guardia il Malaysian Insider.