(Aki) - Il Movimento nazionale di liberazione dell'Azawad (Mnla), uno dei gruppi autonomisti tuareg attivi nel nord del Mali, "ha lanciato un ultimatum all'esercito maliano chiedendo di lasciare la citta' di Menaka", nei pressi del confine con il Niger. E' quanto riferisce il quotidiano maliano 'L'Aube', secondo cui "questo ultimatum scade oggi". Stando al giornale, "la situazione e' divenuta insostenibile per i nostri soldati. Negli ultimi tempi - si legge - gli atti provocatori si sono moltiplicati" da parte dei ribelli, che il quotidiano definisce "terroristi".
Nel 2013 la comunita' internazionale e' intervenuta nel nord del Mali per fermare l'avanzata delle sigle estremiste islamiche che l'anno prima avevano preso il controllo della regione. La Francia ha lanciato l'operazione militare Serval, mentre l'Onu ha dispiegato la Minusma, una forza di peacekeeping con l'incarico di supportare la stabilizzazione e il ripristino dell'autorita' dello Stato in tutto il Paese. Ma per il quotidiano, i pattugliamenti della Minusma "non hanno alcun effetto sui terroristi. Al contrario - spiega 'L'Aube' - l'Mnla e i suoi complici hanno rafforzato le loro posizioni a Menaka".
Il quotidiano denuncia inoltre violazioni ai diritti umani, tra cui il "rapimento" dalle localita' limitrofe di decine di donne che i ribelli avrebbero ridotto in "schiavitu' sessuale" e costretto a "manifestare" per le strade per "chiedere il ritiro dell'esercito maliano". Intanto, a Bamako "le autorita' maliane optano sia per il silenzio, sia per la menzogna, facendo credere che al nord tutto va bene", conclude il giornale.
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