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Maltempo: Consorzi Prosecco e associazioni, su cause ora impegno di tutti

05 agosto 2014 | 12.21
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"E indispensabile, però, rimarcare alcuni punti fermi", avvertono.

Maltempo: Consorzi Prosecco e associazioni, su cause ora impegno di tutti

"Il primo pensiero di tutti gli aderenti alle associazioni e Consorzi che rappresentiamo è rivolto alle vittime della tragedia accaduta al Molinetto della Croda sabato 2 agosto e alle loro famiglie, di cui condividiamo il dolore e a cui siamo estremamente vicini. Una tragedia che ci tocca profondamente. L’impegno di tutti, ora, deve essere rivolto all’individuazione delle reali cause e a fare in modo che non si ripetano. Noi siamo pronti sin da subito a fare la nostra parte". E' quanto affermano, in una dichiarazione congiunta, Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore, Gruppo vinicolo di Unindustria Treviso, Confagricoltura Treviso, Cia Treviso, Coldiretti Treviso, Confcooperative settore vitivinicolo Treviso, Consorzio di tutela della Docg Asolo Prosecco superiore, Consorzio di tutela della Doc Prosecco.

"L’unica certezza, al momento, è l’eccezionalità delle precipitazioni - avvertono - che si sono verificate in un arco di tempo estremamente breve e in un’area geografica ridotta".

Per associazioni e Consorzi, "è indispensabile, però, rimarcare alcuni punti fermi". "Nella zona della Docg Conegliano e Valdobbiadene - ricordano - operano circa 3.200 produttori, i quali possiedono poco più di due ettari di vigneto in media (tranne poche eccezioni di aziende di dimensioni rilevanti), spesso suddivisi in più appezzamenti. Una realtà frammentata, in cui non si coltiva soltanto la vite, ma una cui parte significativa è coperta da vegetazione boschiva che preserva la biodiversità e l’equilibrio".

"La viticoltura di collina - spiegano - richiede una assidua presenza dell’uomo. Una presenza quotidiana, che osserva e interagisce con le forze della natura, nel rispetto reciproco, per conservare l’equilibrio produttivo".

"Chi coltiva i vigneti - affermano - è un vero custode del territorio, vive con la vigna, per la vigna e in molti casi accanto alla vigna. Per questo, ogni intervento conservativo o di salvaguardia viene eseguito con la cura del buon padre di famiglia e in un’ottica di lungo periodo ed è sottoposto a un iter di elaborazione e approvazione che ne verifica l’adeguatezza tecnica e l’idoneità agli scopi di salvaguardia. Dal secondo dopoguerra in poi, la zona ha subito un progressivo spopolamento, rischiando di diventare una mera meta turistica per i fine settimana; la tendenza è stata attenuata proprio grazie alla presenza e alla cura di chi la coltiva e ha l’interesse a mantenerla nelle migliori condizioni per consegnarla alle future generazioni".

"La zona tra i borghi di Rolle e Arfanta ha caratteristiche idrogeologiche peculiari che la rendono unica, ma che creano anche una fragilità intrinseca che, in presenza di precipitazioni rilevanti, porta a frane o smottamenti. Le acque sono regimate per evitare fenomeni erosivi, conservare la fertilità dei suoli e dare stabilità ai versanti, rafforzando la conservazione dei pendii e rendere durevole la sua fonte di reddito", proseguono associazioni e Consorzi.

"Abbiamo voluto adottare una dichiarazione congiunta proprio per rimarcare la condivisione del cordoglio per le vittime e le loro famiglie e ribadire l’amore per il nostro territorio e la passione che unisce tutti gli aderenti alle associazioni e ai Consorzi che rappresentiamo", conclude la nota, firmata da Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Ivo Nardi, presidente Gruppo Vinicolo Unindustria Treviso, Lodovico Giustiniani, presidente Confagricoltura Treviso, Giuseppe Facchin, presidente Confederazione italiana agricoltori Treviso, Walter Feltrin, presidente Coldiretti Treviso, Valerio Cescon, presidente Confcooperative settore vitivinicolo Treviso, Armando Serena, presidente Consorzio Tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore, Stefano Zanette, presidente Consorzio Tutela della Doc Prosecco.

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