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Maltempo, danni per milioni di euro nei campi

13 maggio 2019 | 16.50
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Maltempo, danni per milioni di euro nei campi

Grande preoccupazione per gli agricoltori che contano milioni di danni a causa della forte ondata di maltempo che ha provocato e sta provocando nelle campagne italiane dove, in alcune zone, si è prossimi alla raccolta. Un conto che è destinato a salire con le impetuose grandinate, le raffiche di vento e la pioggia torrenziale che si sono abbattute ieri soprattutto in Puglia e che hanno distrutto anche le strutture: capannoni e serre. Addirittura l’agricoltura della fascia jonica risulta quasi completamente distrutta, con le province di Bari e Taranto tra le più colpite. Ad essere particolarmente danneggiate sono state l’uva, l’ortofrutta e le coltivazioni di ciliegie, delle quali la Puglia è la prima regione produttrice, secondo quanto segnala la Copagri, tra le principali organizzazioni agricole a fare un primo bilancio.

A parlare di primavera "maledetta" è la Coldiretti sulla base dei dati della banca dati europea Esw, registrando già 175 eventi climatici "estremi", il 62% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. "Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta - sottolinea la Coldiretti - con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne".

Particolarmente bersagliate le zone di Ginosa, Mottola e Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, ma anche la Valle D’Itria, Monopoli e parte della provincia di Bari. Sono state colpite anche Altamura, Gravina in Puglia e Martina Franca. Per ciliege, albicocche, mandorli, alberi da frutto in genere e anche ortaggi, la grandinata di ieri arriva come l’ennesima 'bomba' su una stagione già drammatica per gli agricoltori, segnala inoltre la Cia.

La grande quantità di acqua che sta cadendo in molte provincie, se da un lato era necessaria dopo i mesi di siccità autunnale e invernale, dall’altro sta rendendo estremamente difficoltosa la produzione di fieno, sottolinea Confagricoltura che sta facendo una prima ricognizione dei danni e ha stilato una vera e propria mappa a partire dal maltempo che sabato ha colpito tutto il Nord dell’Astigiano e al confine tra Piemonte e Lombardia. Ma non va meglio in Emilia Romagna visto che, dopo i danni provocati, nei giorni scorsi, dalla neve su centinaia di ettari di colture cerealicole come orzo, frumento e foraggere, nella fascia collinare del bolognese, ora si teme per le esondazioni dei fiumi in piena, dovute alle piogge abbondanti.

Nel Lazio, nell’agro pontino, la grandine è caduta abbondante soprattutto nelle campagne tra Aprilia, Cisterna e zone limitrofe, devastando vigneti, coltivazioni e piantagioni, in particolare di kiwi e cocomeri.

In Sardegna, grandinate e raffiche di vento hanno martoriato in particolare il nuorese. Notevoli i danni a piantagioni e coltivazioni. La grandine, con la sua violenza ha anche sfondato le serre, distruggendo pure le colture coltivate al coperto. Infine, la perturbazione che si è abbattuta su tutta la Puglia ha avuto un’intensità violenta proprio a ridosso della Murgia Sud Orientale. Colpiti in particolare i comuni di Massafra, Mottola, Palagiano, Palagianello, fino a Ginosa e Castellaneta. In provincia di Bari si segnalano danni ingenti a Putignano, Noci, Gioia del Colle, Conversano, Alberobello, Locorotondo, Castellana Grotte e Turi. Interessate anche le aree al confine con la Basilicata e del Nord Barese.

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