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Maltempo: Zamberletti, servono poteri speciali, volontariato e prevenzione

11 novembre 2014 | 16.10
LETTURA: 3 minuti

Parla il 'padre' della moderna Protezione civile: ''L'emergenza fa notizia ma è la prevenzione che evita danni seri''

Nella foto, Giuseppe Zamberletti (Infophoto)
Nella foto, Giuseppe Zamberletti (Infophoto)

Poteri speciali per gli interventi e il mondo del volontariato come 'esercito di prevenzione sul territorio'. Sono questi i due pilastri della sicurezza che indica Giuseppe Zamberletti, ex commissario straordinario per il coordinamento dei soccorsi nel terremoto in Friuli e in Irpinia. In un colloquio con l'Adnkronos, il 'padre' della moderna Protezione civile ricorda che ''per Genova erano stanziate risorse per intervenire sul dissesto idrogeologico''. Perciò, rimarca Zamberletti, ''vanno utilizzate le procedure straordinarie come è accaduto in passato, negli interventi per i grandi terremoti''.

''Questi poteri -sottolinea il presidente di Ispro (Istituto per le ricerche e gli studi sulla protezione e la difesa civile)- sono stati utilizzati anche per il passante di Mestre o per il G8 all'Aquila, ovvero eventi e opere non legate a veri interventi di Protezione civile''. In secondo luogo, ''occorre utilizzare al massimo lo strumento delle strutture del volontariato organizzato nelle regioni, non solo nelle operazioni di soccorso ma per le azioni di prevenzione''.

''Osservare il territorio -sottolinea Zamberletti- significa vedere e denunciare i rischi: il volontariato dovrebbe essere una sorta di 'sentinella' sul territorio, attiva anche quando l'emergenza non c'è. Si tratta di vedere dove nascono i torrenti, monitorare le conseguenze di piccole esondazioni o frane, prima che si moltiplichino i danni a valle. Una volta erano i contadini a curare il territorio, oggi ci sono meno persone sulle montagne e quindi occorre utilizzare il volontariato come una forza normale di intervento per la prevenzione''.

emergenza fa notizia ma è la prevenzione che evita danni seri

In questo percorso di prevenzione, sottolinea ancora Zamberletti, ''alcune regioni sono all'avanguardia, altre sono invece meno attive. Zone come il Friuli sono pronte a valutare i problemi della prevenzione, ma è necessario che il governo centrale -in cui è incardinata la Protezione civile- acquisisca con il riordino del Titolo V una forza di governo sul territorio aiutando le regioni e guidandole in modo che non ci siano scompensi tra regioni più avanti e zone che restano indietro''.

''Insomma -tira le somme Zamberletti- sulla necessità del soccorso ci siamo, ma in Italia deve passare la cultura prevenzione. L'emergenza fa notizia, la prevenzione serve ad evitare danni che altrimenti sarebbero rilevanti''.

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