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Manageritalia Napoli, troppi disoccupati e pochi manager, asimmetria da invertire

06 giugno 2014 | 14.37
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Manageritalia Napoli, troppi disoccupati e pochi manager, asimmetria da invertire

Napoli, 6 giu. (Labitalia) - "Il 2013 si è chiuso con una disoccupazione totale del 25,8% a Napoli (penultimo posto nella classifica provinciale) e del 21,5% in Campania (penultimo posto nella classifica regionale). Pensando che la disoccupazione media nazionale è del 12,2%, siamo messi come noto malissimo e c'è tanto da fare". Così Rossella Bonaiti, presidente Manageritalia Napoli, in vista dell'Assemblea che si terrà oggi in città.

"Manageritalia elabora da anni, con AstraRicerche, questa classifica della disoccupazione -spiega Bonaiti- per spingere tutti ad affrontare il problema e individuare valide soluzioni. Nell'assemblea, oltre a parlare del bilancio delle attività, parleremo anche di questo. Perché i manager hanno un ruolo e una responsabilità non da poco in tema di crescita e occupazione e perché noi stessi ne siamo colpiti come tutti. E abbiamo sviluppato e svilupperemo sempre di più iniziative, di informazione, cultura e attivazione di progetti facendo sinergia con i principali attori istituzionali e non del territorio".

I dati sui manager, spiega Bonaiti, "ci dicono che negli ultimi anni, dal 2008 al 2012, in Campania, dove la managerialità è già scarsissima, le cose sono fortemente peggiorate: i dirigenti sono diminuiti dell'8,1% (-2,5% a livello nazionale), mentre i quadri sono aumentatati del 10,9% (+10%)". "Male - avverte - perché il nostro tessuto economico è già povero di dirigenti (2.202 in totale, 0,31 dirigenti ogni cento lavoratori dipendenti) e non particolarmente ricco di quadri (13.645). Le cose stanno un po' meglio a livello della provincia di Napoli con 1.446 dirigenti (0,37% dei dipendenti) e 9.223 quadri. A dimostrazione della correlazione che corre tra aziende e economia a trazione manageriale e occupazione, aldilà di specificità delle economia territoriali, dove i manager scarseggiano, la disoccupazione è più alta. In ogni caso, la disoccupazione colpisce duro anche i manager, tant'è che i dirigenti disoccupati sono in Italia e in Campani sono tantissimi: 12.500 quelli licenziati in Italia nel 2013, di cui 250 in Campania e 145 a Napoli".

"Il vero problema della regione, di Napoli e di tutte le province -continua Bonaiti- è che, salvo rare eccezioni, nelle tantissime aziende medie e piccole abbiamo una gestione d'impresa affidata quasi unicamente all'imprenditore e ai suoi familiari. Basti pensare che in Italia e Campania abbiamo un'ampia presenza di imprese familiari (l'80% circa come nelle principali realtà europee) che, a differenza degli altri paesi (35% Spagna, 28 in Germania, 26% in Francia e 10% in Uk), hanno nel 66% dei casi management solo familiare".

"E da noi, in Campania, i numeri -continua Bonaiti- sono ancora più alti. In questi casi, il dirigente esterno non ha quasi mai spazio, mentre ce ne può essere per i quadri, cresciuti in azienda o presi da fuori, ma con ruoli poco direzionali. Certo, ci sono anche situazioni dove un manager, un ex dirigente e/o quadro, magari c'è, come consulente o simile, ma anche qui senza deleghe e poteri e, quindi, di fatto senza la possibilità di incidere".

"Quindi, non è un caso -conclude Bonaiti- se in Campania abbiamo 0,31 dirigenti ogni cento dipendenti (1% a livello nazionale) e anche Napoli, che ha più della metà dei dirigenti della regione (1.446 su 2.202), il rapporto dirigenti dipendenti è allo 0,37%, molto inferiore a quello di Milano (2,5%) e di altri grandi città del nord e centro. Ancora peggio stanno poi Benevento (0,3%), Caserta e Salerno (0,23%) e Avellino (0,22%). E' da qui che dobbiamo ripartire, creare un ecosistema capace di attirare investimenti e innovazione e dargli l'indispensabile supporto in termini di gestione manageriale, valorizzazione delle persone per un lavoro più produttivo".

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