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Calcio: Mancini, obiettivo è restare attaccati al treno Champions

06 dicembre 2014 | 15.24
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Il tecnico dell'Inter pronto alla sfida di San Siro, la prima delle 3 gare che separano i nerazzurri dalla pausa di Natale: "Se resteremo attaccati al terzo posto potremo avere buone prospettive. Contro i friulani giocherà Icardi"

Roberto Mancini (Infophoto) - INFOPHOTO
Roberto Mancini (Infophoto) - INFOPHOTO

"Dobbiamo ripartire dalle tante cose positive viste nella sfida dell'Olimpico con la Roma eliminando gli errori nelle occasioni da gol concesse, dobbiamo ripartire dal gioco che dopo due settimane non è stato male. Da qui al 21 dicembre ci saranno tre gare importanti, se sapremo far bene e raccogliere punti rimanendo con un distacco minimo dalle terze potremo allora avere delle buone prospettive". Trovare una propria identità di gioco e restare attaccati al treno Champions, sono gli obiettivi del tecnico dell'Inter Roberto Mancini intervenuto ad Appiano Gentile nella conferenza stampa della vigilia del match contro l'Udinese a San Siro.

"I ragazzi si stanno impegnando al massimo sotto tutti i punti di vista, cosa che non mi è successa così nelle prime settimane al City e al Galatasaray. Mancanza di personalità? Non credo serva solo un leader ma tanti leader -aggiunge il tecnico di Jesi-. L'importante è vincere, il risultato conta, ma dobbiamo trovare la nostra personalità. E' anche una questione di non commettere i grandi errori di Roma; la squadra sta trovando autostima ma deve migliorare gara dopo gara".

Mancini toglie poi ai cronisti un dubbio sulla formazione: "Giocherà Icardi. Ha fatto la prima e la seconda, poi a Roma ho preferito far giocare Palacio e Osvaldo che erano più freschi. Essendo un ragazzo giovane ha molto da migliorare ma lo farà col tempo, ho moltissima fiducia in lui".

Per creare una grande Inter bisognerà partire dalla difesa: "Le cose si migliorano solo lavorando duro, noi lo abbiamo avuto solo 2-3 giorni per lavorare sulla difesa ma siamo sulla buona strada -prosegue Mancini che torna poi a parlare dell'ex tecnico nerazzurro oggi a Udine-. Non l'ho seguito molto, so che Stramaccioni ha fatto un grande lavoro con la Primavera e in prima squadra. Arrivare dopo tanti successi non è semplice per un allenatore, essendo giovane può aver commesso degli errori ma è già un grande tecnico e con l'esperienza potrà fare ancora meglio".

Allenatore giramondo, a Mancini viene chiesto come mai in Italia si corre meno rispetto alla Premier: "Penso che alla base ci sia che in Inghilterra il gioco non è quasi mai fermo, si fischia 3 volte a partita. In Germania l'andazzo è quello. E nelle coppe europee è lo stesso. Non è che da noi non si corre di meno".

Infine un commento alla reazione di M'Vila che una volta sostituito all'Olimpico ha dato i pugni alla panchina. "Non credo lo farà più, è stato un gesto di nervosismo e poi a nessuno fa piacere uscire. La scelta di Sylvinho come braccio destro? L'ho avuto come giocatore al Manchester, è straordinario, ha vinto tutto quello che c'era da vincere. E' un allenatore che può aiutare molto i ragazzi", conclude Mancini che prima però parla dell'importanza dei tifosi: "Spero che siano il 12esimo uomo in campo, quando ci sono aiutano la squadra al 100%. Dipenderà da noi, se vedono che ci mettiamo tutto e lottiamo per vincere torneranno a tifare come hanno sempre fatto".

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