Il tecnico nerazzurro pronto alla sfida di San Siro dopo il 3-3 dell'andata: "Gli scozzesi non mollano mai, come hanno fatto all'andata, dobbiamo migliorare la gestione della gara. La classifica? Non è ancora da Inter, sbagliato parlare ora del terzo posto"
"L'Inter dovrà cercare di far le cose per bene, in una partita così meno si sbaglia e meno si rischia. Non sarà semplice anche se si parte dal 3-3 che è un piccolo vantaggio, non possiamo concedere niente, gli scozzesi non mollano mai come hanno dimostrato nella gara di andata". Non si aspetta un Celtic arrendevole dopo il 3-3 in Scozia il tecnico dell'Inter Roberto Mancini pronto al ritorno dei 16esimi di finale in programma domani sera a San Siro.
Dopo un inizio fatto di alti e bassi, le ultime prestazioni convincenti in Coppa e in campionato fanno ben sperare il tecnico nerazzurro nella consueta conferenza stampa della vigilia: "La squadra sta facendo quello che deve fare, commettere degli errori è normale, ne commetteremo ancora. Il pubblico di San Siro ha sempre avuto il suo peso nell’aiutare la squadra e da loro non mi aspetto niente di meno per spingerci fino agli ottavi -spiega l'allenatore marchigiano-. Il momento di difficoltà a Cagliari? Può capitare, soprattutto quando vieni da una partita di coppa, 8 giocatori avevano giocato a Glasgow, può capitare un po' di appannamento. Dobbiamo migliorare la gestione della gara una volta in vantaggio ma bisogna considerare che ci sono anche gli avversari, il calcio è questo".
Sugli obiettivi stagionali dei nerazzurri Mancini predica calma e chiede di fare un passo alla volta. "Se la Juve rallentasse potremmo raggiungerla -scherza Mancini-. Tre vittorie non cambiano niente se non a darci più confidenza, sono la conseguenza del lavoro fatto. La classifica non è ancora adatta all'Inter, il nostro obiettivo è crescere ulteriormente ma indicare adesso come obiettivo il terzo posto non va bene". Punto di forza dell'Inter con i suoi gol il capocannoniere della Serie A Mauro Icardi: "Icardi ha margini di miglioramento enormi per l'età che ha, è un ragazzo, a 22 anni non può sapere tutto dell'area di rigore, è un ragazzo perbene che sta lavorando bene. Venderlo in caso di una offerta irrinunciabile? Dipenderà da cosa faremo fino alla fine della stagione ma l'Inter è l'Inter".
Come portiere di Coppa, nonostante l'imminente recupero di Handanovic, Mancini conferma l'argentino Carrizo: "Handanovic ieri ha corso, non ha niente di grave e vediamo se può recuperare ma domani gioca Carrizo, è il nostro portiere per l'Europa League. Nella prima partita ha giocato Handanovic perché avevo bisogno di conoscere i giocatori -sottolinea il tecnico-. In Fa Cup col City in finale ho cambiato il portiere...non lo farò più. Carrizo è un buon portiere, ha sempre fatto bene, è giusto che abbia delle soddisfazioni".
Sulla formazione di domani Mancini dà qualche nome ai giornalisti: "Fredy, Icardi, Jesus, Santon, Medel e Palacio, poi devo vedere le condizioni degli altri. D'ambrosio e Andreolli stanno bene, non giocano da 4 settimane ma sono in grado di scendere in campo. Kovacic? Lo avevamo seguito già al City, poi è arrivato all'Inter, ha grandi qualità ma è un ragazzo giovane che deve migliorare in tante cose, stessa cosa per Icardi, sono il futuro dell'Inter". Infine su Guarin, titolare inamovibile con il 'Mancio' e al fianco del tecnico anche in conferenza stampa: "Con Fredy ho parlato l'anno scorso, lo volevo portare al Galatasaray, pensavo potesse essere utile visto che l'Inter lo stava cedendo".